Giustizia

Giovane stuprata sul treno, condannato anche il «palo»

Il Tribunale dei minorenni ha inflitto 8 mesi al correo del migrante che lo scorso ottobre abusò di una ragazza su un regionale – A marzo era comparso davanti alle Criminali, ma una perizia non aveva potuto accertare la sua maggiore età – La sentenza è cresciuta in giudicato
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Nico Nonella
04.06.2024 16:00

Otto mesi di privazione della libertà, interamente da espiare. È la condanna inflitta lo scorso 15 maggio dal Tribunale dei minorenni al richiedente l’asilo minorenne che lo scorso 8 ottobre aiutò un altro ragazzo, pure minorenne, ad abusare di una giovane donna nel bagno di un treno regionale Lugano-Chiasso. Stando a nostre verifiche, il giovane è stato riconosciuto autore colpevole (correo dell’altro minore) di atti sessuali con persone inette a resistere o incapaci di discernimento, di atti sessuali con fanciulli e di contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti. Non è stato interposto appello alla Corte di appello e revisione penale e la sentenza è cresciuta in giudicato.

La prima sentenza

L’autore della violenza sessuale, lo ricordiamo, era stato condannato lo scorso 23 febbraio dal Tribunale dei minorenni a un anno di detenzione, il massimo della pena comminabile a un minore, per atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere e atti sessuali con fanciulli. Inizialmente, il ragazzo aveva affermato di essere maggiorenne ma le analisi di medicina legale avevano stabilito che con ogni probabilità aveva un’età inferiore ai 18 anni al momento dei fatti. Entrambi – come aveva anticipato il CdT – erano stati rintracciati e arrestati lo stesso giorno dei fatti e posti in detenzione preventiva due giorni più tardi.

Le tante versioni sull’età

Più complessa era stata la vicenda giudiziaria del minore condannato a maggio, che favorì appunto lo stupro. Il migrante, difeso dall’avvocato Felice Dafond, era comparso a processo lo scorso 12 marzo davanti alla Corte delle assise criminali presieduta da Francesca Verda Chiocchetti (a latere Siro Quadri e Monica Sartori-Lombardi). L’imputato, che si trovava in regime di carcerazione di sicurezza, aveva affermato di essere nato nel 2007 e non nel 2004, come dichiarato in sede d’inchiesta. Ossia di avere 16 anni e non 19. E questo perché, a suo dire, dei suoi «amici» in carcere, alla Farera, gli avevano consigliato di dire di essere maggiorenne «perché così mi avrebbero lasciato andare prima». Addirittura, aveva dichiarato di essere nato in un ospedale di Orano, ma non aveva saputo indicare quale, indicando man mano diverse strutture. La sua versione, obiettivamente, non aveva convinto in pieno, ma la Corte aveva disposto nuovi accertamenti. I risultati degli esami medici supplementari non avevano permesso di stabilire con sicurezza se al momento dei fatti il richiedente l’asilo avesse o no compiuto 18 anni. «Dalla perizia si evince che è possibile che l’imputato all’epoca dei fatti abbia avuto meno di 18 anni. Vero è che è segnalata un’età media di 21,7 anni e che è indicato che è maggiormente probabile che quella sia l’età effettiva, ma è anche indicato che è possibile che l’imputato abbia un’età inferiore, quella minima stabilita dagli esami è di 17,6. Di qui un «ragionevole dubbio» a favore dell’imputato, che è dunque stato rinviato a giudizio come minorenne, con l’incarto che era passato alla magistrata dei minorenni Fabiola Gnesa.

I fatti

Era la mattina dell’8 ottobre del 2023. Una ragazza, minorenne, sta rientrando a casa dopo una serata in discoteca e sul treno, tra le 6.34 e le 7.07, era stata avvicinata dai due giovani. Uno dei due, approfittando del fatto che la ragazza non stava bene – si presume a causa dell’alcool –, l’aveva dapprima molestata e in seguito aveva abusato di lei, incosciente, nel bagno del vagone. Fuori, a fare da «palo» e in attesa del suo turno, il complice. Oltre a una terza persona mai identificata.

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