Politica

«I livelli vanno superati, ma non in questo modo»

Il PLR ha presentato in Commissione formazione e cultura la sua ricetta, bocciando la proposta di compromesso di PS, Lega, Centro e Verdi - Maristella Polli: «Serve una sperimentazione con basi più solide»
© CdT/ Chiara Zocchetti
Paolo Gianinazzi
06.02.2023 20:48

Ora tutte le proposte sono sul tavolo. Oggi pomeriggio anche il PLR ha presentato in Commissione formazione e cultura la sua ricetta – contenuta in un rapporto di minoranza redatto dalla deputata Maristella Polli e firmato, con riserva, anche dall’UDC – per superare il sistema dei livelli alle scuole medie. E il messaggio dei liberali radicali è chiaro: «Dal punto di vista politico – spiega Polli al CdT – siamo d’accordo sul superamento dei livelli. Ma non siamo d’accordo nel portare avanti una sperimentazione così come proposta dal rapporto di maggioranza di PS, Lega, Centro e Verdi».

Troppe criticità

Per il PLR il compromesso trovato la scorsa settimana in Commissione presenta innazitutto troppe lacune.

«Una sperimentazione dovrebbe basarsi su criteri scentifici, che in questo caso invece non ci sono», commenta Polli. «Inoltre, si parla di codocenza, ma questo sistema è stato in parte criticato anche all’interno del collegio dei direttori e dei docenti: dopo aver svolto in Commissione tutte le audizioni con il mondo della scuola, l’80% dei presenti ci ha detto che il modello presentato dal DECS, basato appunto sulla codocenza, non è stato discusso con tutti i direttori di scuola media. Molti hanno detto che partire già a settembre 2023 sarebbe prematuro. La proposta, insomma, andava discussa in maniera più approfondita». E questo anche perché, fa notare la deputata liberale radicale, «la codocenza idealmente dovrebbe avvenire in maniera volontaria, ma se, invece, viene imposta dall’alto, non funziona. Non è più una condivisione dell’insegnamento, bensì un obbligo».

Oltre a ciò, il PLR non vede di buon occhio il fatto che la sperimentazione proposta dalla maggioranza avvenga in sei sedi scolastiche su base volontaria: «Ciò significa che ad aderire alla sperimentazione sarebbero unicamente le sedi che già condividono questo tipo di modello. Chi si mette a disposizione lo fa perché ci crede. Invece bisognerebbe coinvolgere anche chi è contrario, altrimenti il risultato della sperimentazione viene falsato in partenza».

Per il PLR restano poi diversi elementi da chiarire riguardo alla proposta della maggioranza: «Che cosa succede ai ragazzi e alle ragazze che partecipano alla sperimentazione senza i livelli? A quali condizioni potranno accedere al Liceo o alla Commercio al termine delle Medie? Tutto ciò non è stato chiarito».

Un altro approccio

Più in generale, poi, secondo i liberali radicali non spetta alla politica entrare nel dettaglio di come dovrebbe svolgersi la sperimentazione. I dettagli di natura più tecnica, andrebbero affrontati dai tecnici, non dal Parlamento. «Noi siamo politici, e siamo chiamati a dare una direzione, indicando se siamo favorevoli o meno al superamento dei livelli. Ma non spetta ai politici dire come dovrà svolgersi la sperimentazione».

Ecco perché, venendo al succo della questione, nel rapporto di minoranza presentato oggi il PLR propone quanto segue: «Chiediamo di non procedere con una sperimentazione già nel settembre del 2023. Una scelta che sarebbe improvvisata e avventata. Ma, allo stesso tempo, chiediamo al Consiglio di Stato di preparare – assieme al collegio dei direttori, ai docenti, agli esperti di materia e alle associazioni magistrali – una nuova proposta di sperimentazione che abbia basi ben più solide». Detto altrimenti, al Parlamento andrebbe sottoposto un progetto condiviso con tutto il mondo della scuola.

La discussione fra pochi giorni

Il tema del superamento dei livelli, dunque, è destinato a far discutere nuovamente il Gran Consiglio. La discussione, ricordiamo, è già agendata per la prossima sessione parlamentare, tra il 13 e il 15 febbraio.

Sul tavolo del plenum, ci saranno due rapporti. Quello di minoranza del PLR, e quello di maggioranza targato PS, Lega, Centro e Verdi. Quest’ultimo, in estrema sintesi propone di dare un «nullaosta» politico al DECS per iniziare una sperimentazione del superamento dei livelli su base volontaria, alla quale potrebbero partecipare sei sedi scolastiche (sulle 36 presenti in Ticino). La proposta mette sul piatto diverse varianti che le singole sedi potrebbero scegliere: la prima è basata sulla codocenza per tutte le ore settimanali di matematica e tedesco; la seconda prevede una codocenza svolta a gruppi ridotti e divisi in due classi differenti; la terza prevede invece la normale codocenza, ma unicamente per alcune delle ore settimanali delle due materie. A queste tre varianti, verrebbe poi aggiunto un ulteriore elemento di flessibilità: è prevista, nell’applicazione delle varianti, la possibilità di introdurre un sistema a indirizzi opzionali. La proposta della maggioranza prevede infine pure l’istituzione di un gruppo d’accompagnamento che al termine della sperimentazione avrebbe il compito di presentare una valutazione.

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