Politica

Prove d'intesa per superare i livelli

Firmata da PS, Centro, Lega e Verdi una proposta di sperimentazione «dal basso», su base volontaria, con diversi modelli da poter applicare – PLR e UDC però non ci stanno – Sarà presentato un rapporto di minoranza
©Gabriele Putzu
Paolo Gianinazzi
30.01.2023 21:56

Dopo il voto popolare sulla «Scuola che verrà» (nel 2018) e dopo la bocciatura in Parlamento per soli due voti sulla nuova proposta del DECS (a inizio 2022), sul tavolo della politica c’è una proposta di compromesso per superare il sistema dei livelli alle scuole medie. In Commissione formazione e cultura, una maggioranza composta da PS, Lega, Centro e Verdi ha firmato un rapporto che, se approvato dal Parlamento (la discussione è prevista a metà febbraio), darebbe il via libera al DECS per iniziare una sperimentazione «dal basso» e su base volontaria.

Come anticipato la scorsa settimana (qui i dettagli), la sperimentazione avverrebbe solo su base volontaria e sarebbero le sedi stesse a farsi avanti (o meno) per sperimentare il progetto. Inoltre, unicamente sei sedi (sulle 36 presenti in Ticino) potrebbero portare avanti la sperimentazione. La proposta mette poi sul piatto diverse varianti che le singole sedi potrebbero scegliere per la sperimentazione: la prima è basata sulla codocenza per tutte le ore settimanali di matematica e tedesco; la seconda prevede anch’essa la codocenza, ma svolta a gruppi ridotti e divisi in due classi differenti; la terza prevede invece la normale codocenza, ma unicamente per alcune delle ore settimanali delle due materie. A queste tre varianti, verrebbe poi aggiunto un ulteriore elemento di flessibilità. È prevista, nell’applicazione delle varianti, la possibilità di introdurre un sistema a indirizzi opzionali. La proposta della maggioranza prevede infine pure l’istituzione di un gruppo d’accompagnamento che al termine della sperimentazione avrebbe il compito di presentare una valutazione.

Non dall’alto

«L’obiettivo è mettere la scuola in azione su questi modelli», spiega la deputata Anna Biscossa (PS): «Proponiamo una sperimentazione su base volontaria da parte delle sedi, che potranno scegliere tra più varianti. E soprattutto proponiamo di istituire un gruppo d’accompagnamento fatto dalla scuola». Tutto ciò, rimarca Biscossa, «perché solo facendo fare l’esercizio (e la valutazione dell’esercizio) direttamente al mondo della scuola era possibile portare avanti una proposta condivisa. Altrimenti, tutte le altre proposte sarebbero solo state calate dall’alto. E abbiamo visto più volte che le proposte calate dall’alto non funzionano».

Un’impostazione condivisa anche dal Centro, come spiega il deputato Alessio Ghisla: «Non abbiamo voluto mettere troppi paletti proprio per evitare che sia la politica a dire ai docenti come devono insegnare. Abbiamo semplicemente voluto indicare una direzione, che su base volontaria le sedi possono scegliere o meno». E oltre a ciò, aggiunge Ghisla, «abbiamo pure previsto un gruppo d’accompagnamento (del quale farà parte anche un ente esterno al Cantone, l’alta scuola pedagogica dei Grigioni) che avrà il compito assieme al mondo della scuola di valutare pregi e difetti dei modelli proposti. Modelli che includono anche gli indirizzi di orientamento proposti dal Centro e che potranno poi essere adattati al termine della sperimentazione».

«L’attuale sistema di selezione alle medie non funziona più per diversi motivi», premette invece il deputato della Lega Michele Guerra. «Sceglie il futuro degli allievi a 13 anni, facendo selezione in un età in cui molto dipende dalla famiglia da cui si proviene. Oltre a ciò, tiene conto in modo esagerato di matematica e tedesco. Senza dimenticare che quasi il 40% di coloro che vanno al Liceo bocciano. Di fronte a tutto ciò, è giunto il momento di sperimentare qualcosa di nuovo. Ecco perché anche il gruppo della Lega ha sostenuto questa idea». Ma la Lega, aggiunge Guerra, «ha anche chiesto e ottenuto una serie di condizioni, come ad esempio il fatto che la sperimentazione avvenga solo in sei sedi, e soprattutto che preveda più modelli da sperimentare, dal più economico al più oneroso». E ora, chiosa Guerra, «se tutto andrà bene ilParlamento autorizzerà la sperimentazione e finalmente potremo avere qualche dato su un nuovo modello di selezione per la scuola media».

Sì, ma non così

Sul fronte opposto, invece, il PLR è contrario alla proposta della maggioranza, e nei prossimi giorni presenterà un rapporto di minoranza. «Non siamo soddisfatti nella misura in cui, mentre stavamo discutendo di alcune criticità emerse nel mondo della scuola sul modello proposto dal DECS, è stato proposto di instradarci in una sperimentazione che prevede solo alcuni foschi paletti», spiega il deputato Paolo Ortelli. «Quello che chiediamo è una decisione politica del Parlamento e del Paese sul superamento dei livelli, ma senza indicare paletti poco chiari e deboli». Anche l’UDC, dal canto suo, si opporrà: «I livelli vanno superati, ma non in questo modo, con una proposta dal sapore elettorale», commenta Sergio Morisoli. «Eravamo contrari al progetto della codocenza di Bertoli, ma questa proposta è un pasticcio anche peggiore, a partire dall’idea che le sedi sono libere di sperimentare se esiste una volontà dal basso. Ma chi decide? La maggioranza dei docenti o la direzione scolastica? In virtù di cosa?». Senza contare – prosegue Morisoli - che vengono proposte forme di sperimentazioni differenti. «Con quali criteri si potrà ritenere che queste sperimentazioni siano riuscite? Sembra piuttosto una proposta formulata a cinque minuti dalla mezzanotte per imbarcare voti a pochi mesi dalle elezioni. Come UDC voteremo contro questa proposta che non sta né in cielo né in terra. E poi non si capisce bene il motivo per cui si vada in Gran consiglio, considerato che non c’è nessun dispositivo o credito da votare».

La cronologia

La scuola che verrà

Una prima proposta per il superamento dei livelli A e B era contenuta nel progetto di riforma «La scuola che verrà». Il credito di 6,7 milioni di franchi per la sperimentazione era però stato bocciato in votazione popolare (con il 56,7%) nel settembre del 2018.

Il voto in Parlamento

Una nuova proposta del DECS per superare i livelli - basata sui laboratori - arriva in Gran Consiglio nel gennaio del 2022. Il plenum, per soli due voti, affossa il credito necessario per avviare la sperimentazione.

La nuova proposta

Dopo che i partiti hanno presentato le proprie ricette, mostrando la volontà di superare i livelli, il DECS ha elaborato un’ulteriore proposta, questa volta basata sulla codocenza.

Il compromesso

Tra alti e bassi, le discussioni sono proseguite in Commissione formazione e cultura, scaturendo nel «compromesso» firmato oggi da PS, Centro, Lega e Verdi. Ma la partita non è ancora chiusa. Il voto in Parlamento sarà a metà febbraio.

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