Il Governo illustrerà le ragioni del «mini» arrocco solo in aula

Era attesa ed è arrivata a stretto giro di posta. Il Consiglio di Stato ha sostanzialmente risposto «picche» alla richiesta di 37 deputati di presentare un documento al Gran Consiglio nel quale spiegasse le ragioni che l’hanno portato, lo scorso 9 luglio, ad approvare all’unanimità il cosiddetto «arrocchino», con lo scambio di competenze politiche tra i due «ministri» leghisti Norman Gobbi e Claudio Zali.
Oggi il Governo ha scritto una breve missiva a tutti i deputati in Parlamento, allegando la risoluzione governativa con cui ha ufficializzato la decisione, spiegando in buona sostanza che illustrerà le motivazioni dietro al «mini» arrocco unicamente durante la seduta straordinaria prevista il 25 agosto.
Leggiamo dalla missiva: «Premesso che tali decisioni rientrano tra le competenze esclusive dell’Esecutivo, consapevoli dell’importanza di una buona collaborazione tra Esecutivo e Legislativo e nel rispetto dei rispettivi ruoli, il Consiglio di Stato, durante la seduta straordinaria del 25 agosto, illustrerà e spiegherà le motivazioni che hanno portato alle decisioni adottate, affrontando pure i temi sollevati dalle cinque interpellanze presentate dai deputati a inizio luglio».
Nessun accenno, invece, alla possibilità di presentare un documento «dettagliato» sulla decisione, come chiedevano i 37 deputati che hanno aderito alla proposta di svolgere la seduta straordinaria del Parlamento. Come dire, il «non detto» è chiaro: il tema sarà affrontato solo in aula.