Incidente a Torre, il cordoglio dell'FC Aquila: «Non si può morire a 16 anni»

«Sono situazioni che ti lasciano senza parole. L'unico termine che racchiude come ci sentiamo in questo momento è "incredulità"». A parlare del terribile incidente avvenuto nella notte tra venerdì e sabato a Torre, in Valle di Blenio, è Cesare Allegranza, assistente allenatore dell'FC Aquila, la squadra di calcio in cui giocava il 16.enne di Dangio deceduto nello schianto. «Avrebbe compiuto 17 anni tra pochi giorni. Abitava a 100 metri dal campo e si è sempre impegnato per la Società, così come gli altri componenti della sua famiglia. Ha anche un fratello più piccolo che gioca. Lui a 15 anni avrebbe potuto giocare negli Allievi, invece ha voluto sin da subito militare in Prima squadra. Si prestava, anche se era molto impegnato. E quest'anno si era guadagnato un posto da titolare».
Quella che ha toccato la comunità della valle è una vera e proprio tragedia, che ha lasciato l'amaro in bocca e un sentimento di shock. «Non si pensa mai che si possa morire a quell'età. Era un ragazzo gentile, sempre presente. Nell'FC Aquila sono tutti molto giovani, fanno gruppo. I risultati non sono la priorità. Si mettono a disposizioni e noi come club teniamo insieme i ragazzi della Valle. Sarà difficile superare questo momento», conclude Allegranza. Allenatori e giocatori sono vicini alle famiglie travolte da queste terribili notizie.
L'inchiesta è in corso
Come detto, l'incidente è avvenuto sulla strada cantonale in direzione di Acquarossa. Poco dopo la 1.30, il ragazzo al volante ha perso il controllo del veicolo, che è uscito di strada sulla sinistra, ribaltandosi e finendo in un prato rialzato rispetto alla carreggiata. La vettura ha poi preso fuoco. E il 16.enne è morto sul posto a causa delle gravi ferite riportate. L'altro ragazzo è rimasto ferito ed è stato trasportato in ambulanza all'ospedale, la sua vita non è in pericolo. Sarà l'inchiesta di polizia a ricostruire che cosa è accaduto esattamente.



