Inquinamento del Cassarate, ecco che cosa è successo
L’allarme è arrivato attorno alle 19.40: una notifica di AlertSuisse - l’applicazione dell’Ufficio federale della protezione della popolazione che informa su potenziali eventi pericolosi - ha segnalato un inquinamento nel fiume Cassarate con conseguente divieto di balneazione e di far abbeverare gli animali fino a nuovo avviso.
Scesi da una roggia
E infatti, come siamo riusciti ad appurare sul posto, la causa è stata proprio un’importante perdita di idrocarburi in territorio di Davesco-Soragno, in zona al Maglio. Come confermato dalla polizia cantonale in un comunicato stampa, sarà un’inchiesta a far luce sull’accaduto. E ovviamente la domanda principale è: come ci è finita la benzina nel fiume? Da nostre verifiche, pare che gli idrocarburi siano scesi nel Cassarate da una roggia e, pertanto, provengono verosimilmente dal quartiere di Davesco-Soragno. È escluso che possa no essere arrivati dal vicino cantiere del PSE, situato sull’altra riva del fiume.
Accertamenti in corso
Tornando a quanto accaduto, sul posto sono intervenuti la polizia cantonale - con in supporto la polizia Città di Lugano e la polizia comunale Ceresio Nord -, i pompieri di Lugano e gli specialisti dell’Ufficio della caccia e della pesca (UCP) e del nucleo operativo incidenti della Sezione della protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo (SPAAS).
L’inquinamento è stato arginato con barriere galleggianti e neutralizzato con l’apposito materiale assorbente. Come detto, a fini precauzionali è stato deciso il divieto di balneazione per tutto il tratto del fiume Cassarate dal quartiere di Davesco-Soragno fino alla Foce. Nella giornata di oggi, gli specialisti saranno al lavoro per svolgere ulteriori accertamenti.
I precedenti... penali
È ormai da diversi anni che non si registrano - fortunatamente - inquinamenti nel Cassarate. A essere più colpito, negli ultimi anni, è stato in particolare lo Scairolo oppure il Vedeggio. E proprio il 1. ottobre dello scorso anno era stata aperta un’inchiesta penale per far luce sull’affioramento di idrocarburi segnalato l’8 settembre precedente sulla sponda sinistra del Vedeggio, a Mezzovico-Vira, fiume già teatro di un a strage di pesci, quasi 500, nel 2017. L’anno successivo, la procura aveva identificato i colpevoli, ossia i responsabili di un cantiere che si trovava a ridosso dell’argine sinistro del fiume.