La Val Colla batte i pugni sul tavolo: «Venite qui e rendetevi conto»

Le rivendicazioni sono diverse, così come le volte in cui gli abitanti della Val Colla, nel corso degli anni, hanno chiesto al Cantone e alla Città di Lugano di chinarsi su varie problematiche legate alla sicurezza di alcune strade, sia comunali sia cantonali. Dalla chiusura, da mercoledì 14 maggio e fino a nuovo avviso, della carreggiata Corticiasca-Scareglia a partire dall’incrocio per Insone, è come se si fosse aperto il vaso di pandora. E le parole del presidente del Patriziato di Scareglia, nonché consigliere comunale, Angelo Petralli, racchiudono tutta l’amarezza di una valle che lamenta di non essere stata ascoltata. «Invito il Cantone e la Città a recarsi a Scareglia per vedere la situazione da vicino, perché l’impressione è che la politica non sappia nemmeno di che cosa stiamo parlando». A giorni dovrebbe venire lanciata una petizione, e intanto arrivano rassicurazione dalla Città di Lugano, che insieme al Comune di Capriasca si è attivata per scrivere una missiva al Cantone e chiedere di trovare una soluzione per il futuro. E al più presto.
Un’ora e mezza in più
Le rivendicazioni, dicevamo. Che sono chiare e puntuali. Gli abitanti della Val Colla, per bocca di Petralli, chiedono ad esempio di mettere in sicurezza la strada Maglio di Colla-Oggio-Cagiallo-Tesserete perché «ci sono pareti di roccia abbastanza importanti ma nessuna rete di protezione». Poi, che venga fatta un’analisi approfondita della strada comunale di collegamento Signôra-Maglio di Colla: «Sappiamo che un allargamento della carreggiata è impossibile, ma si potrebbero creare delle piazzole di scambio più frequenti visto che è molto stretta, oltre al fatto che la strada necessita di interventi di manutenzione urgenti». Senza parlare della strada a Cimadera teatro della tragedia di inizio anno e il crollo del muro del posteggio a Scareglia che ha schiacciato sette macchine qualche mese fa. Petralli, inoltre, cederebbe persino un suo terreno privato, in fondo al paese di Scareglia e vicino al ponte, «per creare una piazzola di giro per l’autopostale». Senza dimenticare che a Colla è presente una casa anziani. «Se si parte da Scareglia per andare verso Tesserete, sono due chilometri e mezzo di tragitto in più che bisogna fare – puntualizza Petralli –. E la strada più breve che i mezzi di soccorso devono percorrere per raggiungere la casa anziani è Corticiasca-Bidogno-Scareglia». La chiusura della strada cantonale decisa dal Dipartimento del territorio tocca però anche gli agricoltori della valle che, ad esempio, hanno terreni verso Corticiasca e che «per andare a fare il fieno allungano il viaggio di un’ora e mezza». Infine, l’invito (con frecciatina annessa) al Cantone e alla Città: «Ci sentiamo trascurati su diversi aspetti proprio perché non seguono da vicino le nostre problematiche. E il dicastero che dovrebbe essere reattivo lo sentiamo assente a livello politico. Venite in Val Colla e rendetevi conto della situazione».
Il collegamento tra le valli
Il dicastero a cui fa riferimento Petralli è quello della municipale Karin Valenzano Rossi, che assicura di «essersi attivata, insieme a Capriasca, per scrivere al Cantone e trovare una soluzione urgente. Le preoccupazioni della popolazione sono anche le nostre, le valli devono essere collegate e facilmente raggiungibili per gli abitanti ma anche per l’infrastruttura sensibile, come la casa anziani. Non vogliamo neanche che si mettano sotto pressioni le stradine di villaggio». La capodicastero, però, non intende «improvvisare soluzioni», piuttosto bisogna «progettarne una alternativa il più in fretta possibile. Quali sia, però, lo diranno i tecnici. Poi, parleremo della chiave di riparto finanziaria. Ringrazio comunque il Cantone per aver scongiurato rischi maggiori con incidenti anche gravi».