Le particolarità chiassesi che sollecitano la Polizia

Lotta agli stupefacenti, convivenza con i centri federali d’asilo e, per finire, interventi oltre le righe. Sono questi i temi che, data la cronaca, hanno dettato la conferenza stampa di presentazione del bilancio d’attività della Polizia Comunale di Chiasso andata in scena ieri. Dalla cronaca ha cominciato la capodicastero Sicurezza pubblica Sonia Colombo-Regazzoni la quale ha dapprima affrontato l’argomento inerente il contrasto agli stupefacenti. Un tema risollevato recentemente da un’interrogazione da parte di due consiglieri comunali i quali – raccogliendo le testimonianze di alcuni cittadini – evidenziavano un sentimento di malessere per le scene di spaccio. «Da ormai diversi anni un nostro agente SAD3 (la Sezione antidroga, ndr) è distaccato a tempo pieno presso il Commissariato di Chiasso – ha spiegato la municipale – al fine di rafforzare la collaborazione a livello cantonale e regionale in questo settore caldo, con inchieste che coinvolgono sempre maggiori quantitativi di droga e di valori economici elevati».
In aggiunta – ha continuato – «possiamo contare su un nucleo antidroga attivissimo a livello locale, con agenti che si occupano di problematiche meno eclatanti nell’entità, ma che creano un forte disturbo nella popolazione. L’intento – ha fatto presente Colombo-Regazzoni è sempre quello di operare a livello di prevenzione per evitare che persone fragili, soprattutto giovani e giovanissimi, cadano in situazioni di degrado». Ed è anche per questi motivi che viene definita «indispensabile e prioritaria» la collaborazione con i servizi sociali, il cui responsabile è Andrea Bianchi. A tal proposito, si è fatto presente, verrà presto rinnovata la collaborazione con Ingrado, servizio che, tramite persone debitamente formate, approccia «le persone problematiche in maniera più informale». Resta il fatto – ha sottolineato la municipale – che «i margini di manovra della Polizia sono comunque limitati dalle competenze che la legge attribuisce».
«C’erano delle garanzie»
Altro capitolo, piuttosto «caldo» nell’ultimo periodo, è quello inerente la gestione dei Centri federali d’asilo. «La loro gestione richiede un’interventistica davvero molto elevata da parte delle pattuglie». Per quel che riguarda il punto di vista della cittadina non ci sono dubbi: «Appare sempre più chiaro che la situazione necessita di un monitoraggio attento». Anche perché – numeri alla mano – la cifra «prevista dagli accordi, ovvero 350 ospiti, è largamente superata: in dicembre abbiamo superato la soglia di 600 presenze». Numeri, secondo la capodicastero, che «si vedono e si ‘sentono’, impossibile nasconderli in un territorio di dimensioni ridotte come il nostro». La cittadina, lo si è ribadito, da oltre 30 anni si dimostra aperta e disponibile all’accoglienza: «Però senza voler fare retorica o creare allarmismi – ha detto Colombo-Regazzoni – la situazione si fa oggettivamente sempre più critica».
Il riferimento è all’agire di alcuni richiedenti l’asilo, i quali «dimostrano mancanza di rispetto verso le minime regole di civiltà ed educazione vigenti sul nostro territorio». Il numero di persone che delinquono, però, è relativamente basso ma, è stato sottolineato, «tutto ciò va inevitabilmente a inficiare la fiducia e la pazienza degli abitanti di Chiasso». Da qui la richiesta: «Chiediamo misure più severe per i personaggi che delinquono, come peraltro ci era stato garantito in sede di realizzazione del Centro di Pasture». Il lavoro, su questo fronte, non è mancato. E lo dimostrano i dati riportati nel bilancio d’attività della Polizia, dati esposti dal comandante Nicolas Poncini. Nel 2022 vi sono state 282 richieste d’intervento in merito ai richiedenti l’asilo; mentre nei due anni precedenti erano stati 106, rispettivamente 84. Secondo il comandante v’è pure una correlazione con l’aumento di furti: 125 casi nel 2022, rispetto ai 59 del 2021 e i 49 dell’anno precedente. «Non si tratta di furti con scasso perpetrati da bande – ha spiegato Poncini –. Sono furti in negozi e di oggetti prelevati dai veicoli e, normalmente, sono generati da richiedenti l’asilo».
Niente scuse
Durante la conferenza stampa non si è parlato solo dell’attività del 2022, ma anche dei primi mesi del 2023. In particolare sono stati evocati due episodi – due fermi di polizia – durante i quali l’agire degli agenti potrebbe essere andato oltre i limiti. Due fermi «nerboruti»: uno che ha portato ad aprire un’inchiesta nei confronti di 9 agenti e l’altro che è stato ripreso da un telefonino.
«Devo fare una premessa – ha chiarito il comandante –: la formazione degli agenti è di eccellente qualità. Va tenuto conto del quadro della situazione. L’agente di polizia non è una macchina programmata». Anche per questo motivo «vanno considerati lo stress e le situazioni che si vengono a creare dove l’agente, come in tutte le altre professioni, può anche sbagliare. Non scuso chi avrebbe sbagliato (il comandante usa il condizionale perché l’inchiesta è ancora in corso, ndr). Noi, come Polizia, non possiamo tollerare che vengano effettuati interventi fuori dalle righe. Se l’agente si attiene alle regole – ha infine annotato – queste cose non succedono».