Mobilità

Le propulsioni alternative superano la benzina

Per la prima volta nella storia, nel 2021 il numero di immatricolazioni delle vetture a propulsione «alternativa» ha superato quello dei veicoli a benzina
Paolo Gianinazzi
05.04.2022 22:30

La guerra in Ucraina, il rincaro (e la mancanza) di materie prime, l’aumento del prezzo dei carburanti. Tutti elementi di un’equazione che sta mettendo in difficoltà il settore dell’automobile svizzero e ticinese. Come confermano gli ultimi dati sulle immatricolazioni pubblicati dall’Unione professionale svizzera dell’automobile (UPSA), questi elementi stanno determinando un calo delle vendite di nuove vetture.

La stessa UPSA sul proprio sito web riferisce che, a livello nazionale, «rispetto al volume di mercato di 25.236 unità nel marzo 2021, già nettamente inferiore alla media pluriennale a causa della pandemia, le vendite di auto nel marzo 2022 hanno subìto un ulteriore calo». Nel dettaglio, spiega l’Associazione professionale, «la forte flessione del 13,9% con 21.722 nuove immatricolazioni è dovuta a una maggiore carenza di pezzi nella produzione di veicoli».

Dipende molto dal marchio e dal modello scelto. Però sì, in alcuni casi l’attesa può raggiungere l’anno
Roberto Bonfanti, presidente UPSA Ticino

Una situazione che, va da sé, viene riscontrata pure nel nostro cantone. «Seguiamo il trend internazionale: non è la guerra ad aver causato la carenza di questi materiali. Ma è chiaro che, dopo la situzione legata alla pandemia, il conflitto ha peggiorato una situazione già delicata», spiega al Corriere del Ticino Roberto Bonfanti, presidente della sezione ticinese dell’UPSA. E questo anche perché, aggiunge Bonfanti, «in Ucraina vengono prodotti diversi materiali per il settore dell’automobile. E quindi siamo direttamente toccati». Ciò si traduce in tempi di attesa allungati che, in alcuni casi, possono addirittura raggiungere o superare i 12 mesi. «Dipende molto dal marchio e dal modello scelto. Però sì, in alcuni casi l’attesa può raggiungere l’anno». Una situazione difficile da gestire per tutti, rimarca Bonfanti: «Per il cliente, per le società di leasing, per i garage, acquistare e rispettivamente vendere un veicolo che arriverà tra 12 mesi diventa complicato». Va poi sottolineato, a questo punto, che fortunatamente il Ticino (in termini di immatricolazioni) si situa in una posizione migliore rispetto alla media nazionale. Cifre alla mano, infatti, il calo nel nostro cantone è più contenuto: nel mese di marzo la flessione a livello nazionale è stata del 13,9%, in Ticino dell’11,5%; nei primi tre mesi dell’anno, in Svizzera le immatricolazioni sono diminuite del 4%, in Ticino dell’1,2%.

Una su due è «alternativa»

Un’altra tendenza chiara e netta che sta attraversando il mercato dell’automobile riguarda la vendita di veicoli a propulisione alternativa: dall’elettrica alle ibride, passando per l’idrogeno. E in questo senso, le cifre registrate nei primi tre mesi dell’anno sono da capogiro. «Delle 54.227 autovetture nuove immatricolate in Svizzera e Liechtenstein nel primo trimestre – rileva UPSA sul sito web –, una su quattro poteva essere ricaricata dalla rete elettrica». Ma c’è di più: alle 8.820 vetture elettriche immatricolate tra gennaio e marzo (che hanno registrato una crescita dell’86,2% rispetto all’anno precedente) si sono aggiunte 4.998 ibride plug-in (+15,8%). E quindi, insieme alle motorizzazioni ibride senza ricarica esterna e ai veicoli a gas e a idrogeno, nei primi tre mesi dell’anno le propulsioni alternative hanno rappresentato la metà delle nuove immatricolazioni (50,2%). Come dire: una su due è «alternativa».

E va pure segnalato che, per la prima volta nella storia, nel 2021 il numero di immatricolazioni delle vetture a propulsione "alternativa" ha superato quello dei veicoli a benzina. 

Pure il ticino, conferma Bonfanti, segue questa tendenza: «Non siamo tra i cantoni più efficienti da questo punto di vista. Tuttavia seguiamo questo trend a ruota». Un trend che «è iniziato qualche anno fa e che in questo periodo subisce una forte spinta dovuta a diverse circostanze: dalle politiche dei governi alle nuove scelte dei produttori (con un’offerta ampliata notevolmente), fino ai prezzi abbassati e la capacità delle batterie che cresce». E va inoltre detto che le cifre riportate poc’anzi ancora non riflettono le conseguenze dell’aumento dei prezzi dei carburanti. Si tratta infatti di vetture immatricolate ora, ma ordinate con ogni probabilità alcuni mesi fa. Di conseguenza, ci si potrebbe aspettare un ulteriore aumento nei prossimi mesi. «È chiaro che con la benzina sopra i due franchi al litro – precisa infine Bonfanti – molte persone stanno cambiando idea e sono più flessibili riguardo alla possibilità di passare alla propulsione alternativa».

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