Ticino

Lega e PS in coro: «Delusi dal Governo»

Si è tenuto il secondo incontro con il Consiglio di Stato in vista dell'implementazione delle iniziative sulle casse malati, e i due partiti esprimono parecchia amarezza – Sirica: «Abbiamo perso un mese, cercheremo di forzare la mano all’Esecutivo» – Piccaluga: «Mi aspettavo soluzioni, non siamo soddisfatti»
© CdT/Gabriele Putzu
Paolo Gianinazzi
12.11.2025 17:36

In politica è assai raro (se non pressoché impossibile) vedere il Partito socialista e la Lega dei ticinesi, fianco a fianco di fronte alla stampa, rivendicare gli stessi princìpi e parlare essenzialmente la stessa lingua. Eppure, il tema dell’applicazione delle due iniziative popolari approvate dal popolo il 28 settembre è riuscito in questa ardua impresa. Entrambi i partiti, oggi, hanno incontrato il Consiglio di Stato. Ed entrambi i partiti, al termine della riunione, hanno espresso rabbia e amarezza per le «non-risposte» ottenute dal Governo.

L’impressione, infatti, è che in questa fase politica a non parlare la stessa lingua siano il Governo da un parte e i partiti dall’altra. Che, in una sorta di dialogo tra sordi, faticano a trovare anche solo un punto d’incontro. Tantoché, ora, i due partiti non hanno nascosto l’intenzione di voler provare loro stessi a forzare la mano per implementare il prima possibile le due iniziative. Anche se, come vedremo, hanno ammesso che farlo per il 2026 appare oggi una missione quasi impossibile.

Il disappunto

Mentre oggi pomeriggio l’Esecutivo ha preferito non commentare l’incontro con gli iniziativisti e non rilasciare interviste, a incontrare la stampa davanti a Palazzo delle Orsoline sono stati il coordinatore della Lega Daniele Piccaluga e il co-presidente del PS Fabrizio Sirica. I quali, appunto, non hanno mancato di esprimere tutto il loro disappunto. Entrambi i partiti, in sostanza, si aspettavano qualcosa di più dal secondo incontro con il Governo, dopo il primo «round» tenutosi lo scorso mese, l’8 ottobre per la precisione.

«Sostanzialmente abbiamo perso un mese di tempo», ha riassunto Sirica rispondendo alle domande dei giornalisti. Stessa linea, anche per il «collega» leghista: «Dal secondo incontro ci si aspettava qualcosa di più concreto. Mi aspettavo proposte di soluzioni da parte del Governo. E quindi personalmente non posso ritenermi soddisfatto».

Il Governo, infatti, da quanto abbiamo potuto appurare ha essenzialmente chiesto pazienza agli iniziativisti, spiegando che per il 2026 sarebbe stato impossibile mettere in vigore le iniziative e che nella prima metà del prossimo anno licenzierà il messaggio per la loro implementazione (perlomeno in maniera parziale). Ma i partiti si aspettavano qualche segnale più deciso, già per il 2026.

«Dal Governo mi aspetto che faccia il Governo», ha rincarato Piccaluga. Come dire: l’Esecutivo secondo la Lega non ha fatto i compiti. «C’è stata una chiara volontà popolare. Ma oggi faccio fatica a capire quando sarà totalmente messa in atto». Per la Lega, ha aggiunto Piccaluga, «l’importante è che la volontà popolare sia messa in atto il prima possibile». E, quindi, «la data del 2026 va tenuta in considerazione».

La sensazione, ha aggiunto Sirica, «è che non si possa nemmeno parlare di trattative: le proposte che come PS durante il primo incontro abbiamo messo sul tavolo (ndr. che prevedevano essenzialmente aumenti di entrate per finanziare l’entrata in vigore dell’iniziativa) non hanno ricevuto risposta, se non nella misura in cui ci hanno detto che presenteranno un messaggio, verosimilmente a marzo». Ma, ha aggiunto il co-presidente socialista, ad oggi «non conosciamo i contenuti del messaggio» e le intenzioni del Governo: «Non sappiamo se le nostre proposte sono state tenute in considerazione. Non sappiamo qual è la volontà del Governo sul fronte delle entrate e delle uscite. Non sappiamo in che misura intendono applicare le iniziative». Insomma, ha chiosato Sirica, «francamente è il nulla. E questo ci lascia basiti perché parliamo della volontà popolare. Di un grido d’allarme della popolazione, che vuole risposte da subito. Ciò crea solo ulteriore sfiducia (ndr. nei confronti della politica)». Certo, ha concesso il socialista, «posso capire le difficoltà del Governo sul fronte delle finanze. E posso capire la complessità del trovare maggioranze in politica. Ma ci vogliono risposte e maggiore incisività». Da parte del Governo, detto altrimenti, «occorreva più coraggio. Doveva prendersi più responsabilità e non cercare di ribaltarle sui partiti».

Alla ricerca di soluzioni

Non è escluso, a questo punto, che quella responsabilità (di attuare il prima possibile le iniziative) cercheranno di prendersela proprio gli iniziativisti, forzando la mano all’Esecutivo. Ma per fare ciò, va da sé, avrebbero bisogno anche degli altri partiti. «Avrebbe dovuto essere il Governo a farlo. Tuttavia, a questo punto vedremo se in qualità di partiti riusciremo a dare una risposta, scavalcando il Consiglio di Stato», ha affermato a caldo Sirica. Già – abbiamo chiesto – tramite il Preventivo 2026? «Tecnicamente è possibile», ha risposto Sirica, «ma politicamente è quasi impossibile. Tuttavia, sondiamo tutte le possibilità». I prossimi passi, ad ogni modo, «dovranno essere ragionati all’interno del nostro partito. E poi con i colleghi degli altri partiti dovremo ragionare sulla possibilità di prenderci questa responsabilità».

Non a caso Lega e PS hanno lasciato l’incontro con l’intenzione di incontrarsi a breve per discutere dei futuri passi.

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