Locarno crede nel Palazzetto Fevi

Anche questa è fatta. Il consiglio comunale di Locarno ha approvato, a larghissima maggioranza, l'acquisto del Palazzetto Fevi da parte della città. Sul principio e sull'importanza della struttura per il Festival del film, ma non solo, tutti i membri del Legislativo si sono dimostrati d'accordo sin dalle prime battute. D'altro canto anche i due rapporti, stilati dalla Commissione della gestione, convergevano sull'obiettivo finale. A dividere, però, era la via da percorrere. La maggioranza della Gestione proponeva di ritoccare verso l'alto il credito e inserire la cifra di 140.000 franchi per indire un concorso di progettazione con lo scopo di pianificare, oltre agli interventi urgenti relativi alla sicurezza, il futuro del Palazzetto. Il tutto con particolare riferimento alle facciate, alle entrate e all'area circostanze, oggi adibita e mero posteggio. La minoranza, invece, riteneva – onde accelerare i tempi – sufficiente un accompagnamento architettonico, demandando ai tecnici gli interventi prioritari, legati appunto alle norme antincendio e alla ventilazione. Il sindaco, Carla Speziali, ha subito spiegato che il Municipio faceva propri i suggerimenti della maggioranza dei commissari, ma ha pure reso attento il Consiglio comunale che per approvare il messaggio servivano 21 voti, ovvero la maggioranza qualificata del Legislativo e non quella semplice. Nel suo intervento, inoltre, ha pure comunicato che il Consiglio di Stato, proprio lunedì, ha confermato il credito di 3 milioni, proveniente dal fondo Swisslos, per il Palazzo del cinema. Un credito legato a doppio filo con l'acquisto del Fevi, finora di proprietà della società sportive Federale e Virtus. Insomma, se le divergenze sulla strada da seguire per il palazzetto avessero portato a una non approvazione del messaggio, sarebbe caduta anche l'importante cifra a sostegno dell'altro grosso progetto di legislatura. Il Consiglio comunale ha così effettuato una pausa di cinque minuti per permettere ai gruppi di accordarsi. E, dopo una votazione per eventuali, sono stati approvati sia il credito di 2,6 milioni per l'acquisto del Fevi, sia quello di quasi 4 milioni per i lavori di sistemazione. Il tutto, come detto, con tanto di concorso d'architettura per le fasi successive.