Il punto

Lotta al Coleottero giapponese, «le trappole funzionano»

Ai lati delle strade si vedono bottiglie colme di insetti: sono le trappole installate dal Servizio fitosanitario affinché si argini la sua avanzata – Anche la popolazione è in prima fila: «Riceviamo 15 segnalazioni al giorno»
Matteo Casali
12.07.2022 06:00

La cattiva notizia è che il Coleottero giapponese continua ad attaccare le colture del Mendrisiotto. Quella buona, invece, è che le varie trappole posizionate sul territorio sono piene zeppe di questo insetto grande all’incirca come una moneta da cinque centesimi. Tanto zeppe che ogni due settimane il Servizio fitosanitario cantonale si reca nelle zone critiche per svuotarle e sta già pensando, in futuro, di ridurre questa operazione a una settimana. Per intenderci, stiamo parlando di oltre un centinaio di bottiglie di plastica con all’interno del feromone (sostanza che attira l’insetto) posizionate ai lati delle strade o appese sui lampioni di Mendrisio, Stabio, Novazzano e Morcote. Le misure messe in campo per arginare la sua diffusione, in sostanza, stanno dando i frutti. Anche perché, se dovesse attaccare le colture – il piccolo maggiolino si nutre delle foglie della vite pur non disdegnando le rose e i frutti di stagione quali mirtilli e fragole – i danni sarebbero potenzialmente ingenti.

Individuate le zone critiche

La responsabile del Servizio fitosanitario cantonale Cristina Marazzi ci spiega che «le trappole, posizionate a giugno, hanno già catturato diversi coleotteri. Di solito vengono svuotate ogni due settimane, ma ci hanno permesso di individuare delle zone critiche dove i nostri dispositivi sono pieni di questi insetti, mentre altre sono meno allarmanti in quanto risultano poco colme. In queste aree di criticità, per il 2023 si sta pensando di pianificare un controllo settimanale e implementare il numero di trappole». Il Servizio fitosanitario è anche alla ricerca di un antagonista naturale alla diffusione dell’insetto. A questo proposito è stata messa in atto una collaborazione con Cabi, un istituto internazionale che in Svizzera ha sede a Delémont, dove esperti e studenti si occupano della ricerca scientifica. La sede operativa elvetica è specializzata soprattutto nel controllo biologico di insetti ed erbe invasive, così come nell’analizzare dei possibili scenari di invasione ecologica di specie non autoctone.

Avvistamenti, cosa fare

Il Servizio cantonale constata un’ottima partecipazione della popolazione che quotidianamente segnala la presenza del Coleottero giapponese. «In media – rileva Marazzi – riceviamo più di quindici telefonate al giorno e in alcune settimane assistiamo a delle vere e proprie ondate di segnalazioni». Per la cattura di questa specie, qualora si trovasse nei paraggi delle nostre case, vengono dati dei consigli pratici. Anche il semplice cittadino può fare la sua parte per evitare il diffondersi del coleottero. Chi ne dovesse avvistare uno (o abbia il sospetto che si tratti della Popilia japonica), deve catturarlo e conservarlo in un barattolo chiuso. Dopodiché è necessario contattare al più presto il Servizio fitosanitario al numero 091/814.35.85. Altre indicazioni utili, oltre a consigli per la prevenzione e la lotta all’insetto, possono essere consultate sul sito internet wwwi.ti.ch/fitosanitario.

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