Lugano: sequestrato un Leonardo

Il dipinto "Ritratto di Isabella d'Este" attribuito a da Vinci, era in vendita per 120 milioni
Ats
10.02.2015 11:09

LUGANO - Il dipinto "Ritratto di Isabella d'Este", attribuito a Leonardo da Vinci, che si trovava all'interno di un caveau affittato presso una società di Lugano, è stato posto sotto sequestro. Lo confermano Ministero pubblico e Polizia cantonale dopo la notizia pubblicata dall'agenzia italiana ANSA. L'opera di inestimabile valore, sia artistico sia economico, è stata sequestrata in base ad una domanda di assistenza giudiziaria internazionale inoltrata dalla Procura della Repubblica di Pesaro per presunta infrazione alle leggi sul trasferimento dei beni culturali e in particolare perché il dipinto sarebbe stato esportato illecitamente senza le necessarie autorizzazioni. L'opera è ora custodita in luogo sicuro.

Come si è arrivati al caveau affittato da "un istituto fiduciario svizzero"? Lo spiega la Guardia di Finanza di Pesaro in una nota. La prima segnalazione riguardo il dipinto di 61x46,5 cm è arrivata loro il 27 agosto 2013, riguardante un avvocato del foro di Pesaro, trovato in possesso, appunto, di un mandato a vendere un dipinto olio su tela attribuito dal Prof. Carlo Pedretti a Leonardo Da Vinci, depositato presso un caveau di una banca svizzera, al prezzo non inferiore a 95 milioni di euro

Da accertamenti condotti dai Carabinieri del Nucleo di Ancona - Tutela del Patrimonio Artistico - è emerso che il quadro in questione era stato esportato clandestinamente e, pertanto, la Procura della Repubblica di Pesaro ha formalizzato una richiesta urgente di assistenza giudiziaria internazionale, cui l'autorità giudiziaria di Lugano ha dato esecuzione. Tuttavia si è scoperto che il dipinto era stato prelevato dalla proprietà e portato altrove.

Nello scorso mese di agosto, nell'ambito di indagini riguardanti reati fiscali e truffe in danno di compagnie d'assicurazione a opera del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Pesaro, sono state acquisite nuove notizie utili alla localizzazione del dipinto. Da quel momento le indagini sui reati fiscali e le truffe assicurative e quelle sul dipinto in pratica si sono sovrapposte.

In sintesi, è emerso che il "ritratto di Isabella d'Este" era custodito presso il caveau di una banca privata di Lugano. Ne è seguita una nuova richiesta urgente di assistenza giudiziaria che nel pomeriggio di ieri, 9 febbraio, ha portato al sequestro del quadro e del contenuto di una cassetta di sicurezza. Il sequestro, effettuato dalla polizia svizzera, ha visto la partecipazione di ufficiali di della Guardia di Finanza e dell'Arma dei Carabinieri ed è avvenuto a seguito di avanzate trattative di vendita dell'opera, per un importo di circa 120 milioni di euro.

Il dipinto olio su tela sarebbe attribuibile a Leonardo da Vinci sulla base di pareri e di perizie effettuate con la fluorescenza, che lo ritengono pienamente compatibile, quanto a datazione, con la pittura dei primi decenni del XVI secolo. Le autorità italiane stanno procedendo per associazione a delinquere finalizzata all'illecita esportazione di opere d'arte, in assenza di licenza di esportazione, per una seconda associazione a delinquere, in parte costituita dalle stesse persone, finalizzata alla commissione di truffe in danno di società di assicurazione.

Al rientro in Italia del quadro sono previste ulteriori perizie per confermare la paternità dell'opera. Curiosamente, il ritrovamento della preziosa opera avviene proprio nel quarantennale del clamoroso furto a Palazzo Ducale di Urbino di tre capolavori della storia dell'arte - 'La Muta' di Raffaello, la 'Flagellazione' e la 'Madonna di Senigallia' di Piero della Francesca - rubati nella notte tra il 5 e il 6 febbraio 1975 e ritrovati il 23 marzo 1976 in un hotel di Locarno. I due episodi non hanno però alcun collegamento fra loro.