Ticino

L'ultimo giorno della leggenda dei maîtres svizzeri: «Il servizio è una forma d'arte»

Il caposala di Villa Principe Leopoldo Claudio Recchia, nominato il migliore della Svizzera, va in pensione: «Robert De Niro mi ha chiesto una foto con lui, per me tutti i clienti vanno accolti con la stessa passione»
© CdT/Sacchi
Mattia Sacchi
31.12.2023 12:26

A Villa Principe Leopoldo oggi non è solo l'ultimo giorno dell'anno. Ma è anche l'ultimo giorno di un pezzo di storia della struttura. Dopo 35 anni il maître Claudio Recchia va infatti in pensione. «Non lo nascondo, sono molto emozionato - racconta Recchia -. In questi giorni sono tanti i clienti che sono passati per salutarmi, alcuni arrivati da molto lontano. Per me è stato un onore e anche il modo per ricordare tanti momenti meravigliosi vissuti insieme».

Il 63enne di origini verbanesi è considerato una vera e propria leggenda nell'arte dell'ospitalità, con un palmares di riconoscimenti a dir poco impressionante: nominato nel 2022 Gastgeber des Jahres, il massimo riconoscimento in Svizzera per il personale di sala, dalla guida Gault Millau, ha ricevuto anche il riconoscimento di Professionista dell’anno e la nomina a Gran maestro di Amira (l'Associazione Maîtres Italiani Ristoranti ed Alberghi, ndr), oltre al Papillon d’or come miglior maître della Svizzera e il Tartufo d’oro a Gubbio.

Ma, ancora più importanti dei premi, sono il rispetto e l'ammirazione di chi ha lavorato con lui o è stato suo ospite. Come Robert De Niro, che ha pure chiesto di fare una foto insieme: «È stato un momento a dir poco spiazzante, ma che ovviamente mi ha riempito di gioia. La realtà però è che ho cercato di trattare con la stessa cura e passione ogni persona che è passata a trovarci». In effetti per Recchia il servizio è una vera e propria arte, alla quale si è dedicato ogni giorno: «Lavorare in sala non può essere limitato al semplice portare piatti dalla cucina al tavolo: se così fosse non sarei durato tutti questi anni con questi stimoli e questo entusiasmo. Ho cercato quindi di mettere il mio stile e valorizzare alcune tecniche come il servizio alla lampada, che esaltano l'abilità del maître e rendono ancora più speciale l'esperienza dei nostri ospiti».

«Non so ancora a che ore terminerà questa notte, che sarà una delle più significative della mia vita. So solo che quando varcherò la porta del Principe Leopoldo per uscire lo farò con la consapevolezza di aver dato del mio meglio e di aver lasciato un'ottima squadra, sia in sala che in cucina, con chef Christian Moreschi che ha dimostrato di aver raccolto ottimamente l'eredità di Dario Ranza. Ora ci saranno nuove avventure ad attendermi e, soprattutto, molto più tempo per godermi la mia famiglia».

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