«Minacce? Non confermiamo la visione dei sindacati»

«Minacce e militarizzazione dell’impianto? È una visione delle cose che non confermiamo. La produzione in Ticino è di enorme importanza per Coop. Crediamo nel sito produttivo in questo cantone unico e vi investiamo moltissimo. La grande panetteria di Castione svolge quindi un ruolo importante nella rete delle panetterie di Coop Società Cooperativa. Negli ultimi cinque anni si è tenuto conto di tale aspetto, ampliando in modo significativo l’organico da 20 a quasi 80 collaboratori e aumentando il volume di produzione. Per Coop è fondamentale operare nelle diverse regioni della Svizzera, specialmente in Ticino».
Mancava solo la sua versione, quella della Coop, il cui servizio di comunicazione ha vissuto oggi un venerdì tutt'altro che tranquillo. Il Corriere del Ticino aveva mandato otto domande via e-mail (come ci è stato espressamente chiesto) poco dopo mezzogiorno, quando la conferenza stampa dei sindacati Unia ed Ocst si era conclusa da trenta minuti scarsi. Le risposte sono giunte poco prima delle 16. Su quanto sta succedendo al panificio di Castione, ora, abbiamo un quadro rispettoso di tutti gli attori in campo. Da una parte la Commissione del personale e i partner sindacali, dall'altra il primo operatore della grande distribuzione in Svizzera. Ai lettori il compito di giudicare.
Colloqui e provvedimenti
Cosa dice Coop? Parte dall’azione di protesta del personale del 7 febbraio 2023. «L’anno scorso nella grande panetteria di Castione si è venuta a creare una situazione non più sostenibile. Coop ha preso sul serio tale fatto e ha adottato tutta una serie di provvedimenti per trovare una soluzione. Sono stati effettuati colloqui con tutti i reparti e anche con ogni singola collaboratrice e ogni singolo collaboratore. Sono stati aperti diversi tavoli di confronto con le parti sociali in Ticino e con l’Ispettorato cantonale del lavoro. Con nostro rammarico non è stato possibile giungere a una soluzione soddisfacente. Questo ha portato a nuove misure che prevedono anche adeguamenti all’organico. I provvedimenti interessano le collaboratrici e i collaboratori di Castione e hanno lo scopo di riportare in azienda un clima di lavoro piacevole e stimolante. Coop può così garantire la sopravvivenza della grande panetteria di Castione, proseguendone l’attività di produzione nell’importante sede ticinese».
I licenziamenti
Come mai procedere a dei licenziamenti? «Con tre persone scioglieremo il contratto in via ordinaria. Siamo giunti a tale decisione sulla base di un’analisi fondata, tenendo conto anche delle misure disciplinari già in essere. Le motivazioni precise che hanno portato a tale scelta sono soggette alle norme sulla protezione della personalità e non possono pertanto essere rese pubbliche». Di che misure si tratta? «Si tratta di questioni interne, pertanto non forniamo ulteriori dettagli in merito. A due collaboratori verrà invece offerto un posto di lavoro alternativo all’interno del Gruppo Coop. Questo processo è stato appena avviato».
La direzione nazionale è al corrente di quanto sta succedendo a Castione? Condivide le modalità di gestione del sito? «Nella panetteria di Castione valgono le direttive standard dell'Ufficio del personale di Coop, applicate in tutta la Svizzera».