«Municipio, non ci sono solo le nuove Officine e la biomedicina»

Senza alzare la voce ma con fermezza, anche Camorino ha esposto le proprie critiche al Municipio di Bellinzona presentatosi ieri sera al completo nella quarta tappa del tour nei quartieri. Gli interventi si sono sviluppati su due binari. Da un lato le segnalazioni di problemi e preoccupazioni puntuali, dalla nettezza urbana alla viabilità sino alla mensa scolastica, tre temi spesso al centro delle rimostranze degli ex Comuni. Dall'altro l'affondo - ampiamente previsto - dell'ex municipale e già sindaco Carlo Donadini affiancato dai compagni di battaglia: «Ora non potete più sfuggire», ha detto ai sette municipali con riferimento alle tante opere che Camorino sta attendendo, e che presto potranno essere rimesse in moto vista l'imminente ratifica del Piano regolatore da parte del Consiglio di Stato dopo 5 anni di attesa (è notizia, questa, proprio di ieri sera).
«Il risultato è che riceviamo acqua calda»
Partiamo allora appunto dall'ex sindaco, il quale nei primi cinque anni della nuova Città non ha mai lesinato critiche a Palazzo civico. Ritiene che il quartiere non possa più aspettare, e che il Municipio guidato da Mario Branda debba «tenere conto di quella che era la volontà politica di Camorino». Del resto questo paese si era presentato al «matrimonio» portando in dote soldi (4 milioni di capitale proprio) e investimenti fatti (si pensi all'acquedotto, dossier in cui Donadini ha sostenuto che l'ex Comune è stato pioniere, «con il risultato però che oggi riceviamo acqua calda»). Ergo, abbiamo fatto i compiti e ciononostante oggi siamo penalizzati: una lettura già fatta a Gnosca nella prima tappa del tour, anche in quel caso da un ex sindaco, l'avvocato Franco Gianoni. «Vanno bene le nuove Officine e la biomedicina - ha aggiunto Donadini citando i due maggiori progetti a cui sta lavorando la Città con ingentissimi investimenti - Ma ricordatevi che ci sono realtà che stanno aspettando», ha affermato riferendosi al parco giochi Morobbia e al Parco del Ceppo (per entrambi, ha poi replicato il Municipio, si attende il Piano regolatore, perché senza di esso non si può procedere: tesi contestata dallo stesso Donadini).

«O si fa o non si fa»
Il Piano regolatore, appunto. Era stato allestito proprio dall'ex Municipio tra il 2012 ed il 2017, ma deve ancora entrare in vigore: si attende sempre la ratifica del Governo, che come detto dovrebbe essere questione di giorni. «Non è colpa vostra ma questo PR nasce già vecchio», ha detto l'ex sindaco. Il quale ha comunque sottolineato che, in ossequio al motto aggregativo «Insieme più forti», Bellinzona avrebbe dovuto far sentire la propria voce. Quando il documento sarà in vigore, ha aggiunto, il Municipio dovrà attivarsi subito: «Ora non potete più sfuggire, o si fa o non si fa», ha sentenziato. Il riferimento particolare è al comparto Capeléta, in centro paese, per cui anche il Programma d'azione della Città prevede un intervento generale che si estende fino all'ex casa comunale, davanti alla quale si intende sistemare il terminale dei bus della Linea 1, oggi teatro di «manovre rischiosissime». Anche qui c'è un parallelismo con una delle precedenti serate: pure Claro vuole infatti un nuovo volto per il suo centro, e ci si sta lavorando.
I meriti della fusione e i cassetti svuotati...
Ma Camorino non è stato trascurato in questi anni, e l'aggregazione ha portato servizi di cui beneficiate pure voi, ha risposto alla requisitoria il sindaco Mario Branda. È solo grazie alla fusione - ha aggiunto il vicesindaco Simone Gianini - che è stato possibile fare la voce sufficientemente grossa per concretizzare il progetto delle nuove Officine e ad esempio del Parco fluviale, «di cui anche i camorinesi possono approfittare». Gianini ha comunque concordato con Donadini sia sulla lentezza del Consiglio di Stato nella ratifica del PR, sia sulla necessità di intervenire alla Capeléta, soprattutto per la citata questione dei bus. Il tutto richiederà comunque altro del tempo, senza dimenticare che non sono esclusi ulteriori ricorsi. Da poco più di un anno alla testa delle Opere pubbliche bellinzonesi, da parte sua Henrik Bang (che giocava in casa avendo vissuto per un decennio a Camorino dove è stato municipale) ha ricordato che sono molti gli ex Comuni che stanno aspettando, anche perché gli allora Municipi hanno, come si suol dire, «svuotato i cassetti» a 5 minuti dalla mezzanotte, approvando circa 350 progetti, un'eredità talvolta scomoda...

A quando la sala riunioni?
Tra gli interventi anche quello del consigliere comunale PPD e presidente del Patriziato locale Pietro Ghisletta: «Camorino ha portato molto alla Città e merita quella opera che più manca alle sue società, una sala riunioni». È un altro tema che sta a cuore all'ex Comune ma per cui una soluzione appare ben lungi dall'arrivare... Dove la si fa? Come? E chi la paga? Tutti quesiti pendenti.
Bison sulla mensa: «La cosa non è chiara, ci siamo attivati»
Come già a Gnosca, anche a Camorino non è mancato il tema della refezione scolastica. Un padre ha segnalato «il tremendo rincaro» del servizio gestito da un'associazione: in sostanza il problema è che oltre ai pasti si paga anche un «abbonamento» da ben 100 franchi. «Ci siamo già attivati perché la questione non è chiara» ha risposto il capodicastero Educazione Renato Bison spiegando che tuttavia per il Cantone (organo di vigilanza in materia) sarebbe tutto ok. «Il problema comunque è conosciuto e ce ne stiamo occupando»
Buche, traffico e posteggi selvaggi: «Verificheremo»
Già detto del parco giochi Morobbia il cui ripristino è molto atteso dalle famiglie ma «rimane chiuso per motivi di sicurezza in attesa del Piano regolatore», ha spiegato il capodicastero Ambiente Giorgio Soldini, i cittadini hanno sollevato questioni legate alla viabilità. Un classico delle serate nei quartieri (l'ultimo esempio in ordine di tempo a Monte Carasso), tra segnaletica talvolta carente, accessi alle proprietà private ostacolati, buche sulle strade e «troppo traffico davanti alle scuole, una vera giungla». Ci sono poi le misure per la sicurezza dei bambini (Pedibus e fermate Scendi e vivi) messe in campo dall'ex Comune ma ora, pare, inattive. Il Municipio si è detto attento a questi temi, e ha assicurato la volontà di verificare insieme ai servizi comunali. Spazio anche a quei posteggi selvaggi, un po' pericolosi, che comunque col nuovo PR scompariranno del tutto.
Tra maleducazione e Fortini da spegnere
I rifiuti, un altro tema sempre all'ordine del giorno. Spesso gli scarti sono debordanti nei punti di raccolta: «C'è molta maleducazione» ha confermato Giorgio Soldini. E ancora quei cassonetti nei pressi delle abitazioni, col poco piacevole rumore del vetro gettato nelle benne ad ogni ora: nel caso specifico, il problema è intanto stato risolto. Sollevata pure la preoccupazione per la crisi energetica. Che si fa? «Siamo una Città turistica e difficilmente potremo spegnere tutto, anche per motivi di sicurezza, ma presto avremo delle risposte», ha annunciato il capodicastero Azienda multiservizi Mauro Minotti. Intanto a Camorino le luci sui Fortini della fame potrebbero esse messe sul tasto OFF, e chi li gestisce è d'accordo. A rimanere acceso in paese, ne siamo certi, sarà invece lo spirito battagliero della sua gente...
