Il caso

Non è una città per cani (almeno lungo il fiume)

Bellinzona: pollice verso del Municipio all'idea di realizzare un «dog park» in Golena, lungo la sponda destra del Ticino
© CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
18.04.2024 14:23

«Sulla base dell’esperienza maturata in occasione della creazione della zona di svago per cani a nord di Bellinzona qualche anno fa, si ritiene che la proposta sia critica almeno per i seguenti motivi». E poi via all’elenco, appunto, dei tre motivi principali che portano il Municipio di Bellinzona a mostrare il pollice verso alla proposta avanzata sul finire della scorsa legislatura da Fabio Briccola (PLR) attraverso un’interrogazione. Ovvero di realizzare un «dog park» (un parco o percorso per cani, insomma) su un terreno della Golena situato sulla sponda destra del fiume Ticino. Più di preciso la zona individuata dal rieletto consigliere comunale è quella compresa tra la passerella del ponte Torretta e quella che collega la zona delle Semine con Monte Carasso.

«Impatto negativo sul paesaggio»

Per l’Esecutivo cittadino la realizzazione di una zona di svago per cani non è dunque opportuna in quell’area in quanto «porterebbe ad una limitazione sproporzionata dell’utilizzazione per tutti gli altri utenti, oltre ad avere un impatto negativo sul paesaggio». I motivi sono tre. Uno: la realizzazione della passerella della Torretta consentirà di creare un percorso circolare per i pedoni fino all’altro manufatto a nord, quello «rosso» a Molinazzo: «Parte di questa zona sarà anche al riparo dai rumori autostradali con la posa di pareti foniche attualmente in realizzazione e quindi ancora più attrattiva per i cittadini».

L'obbligo di delimitare

In secondo luogo un «dog park» necessita di una delimitazione fisica per assicurare un camminamento in sicurezza ai pedoni e agli eventuali ciclisti; ciò presupporrebbe «la posa di una seconda recinzione verso il fiume Ticino (la prima è già presente a lato dell’A2) con un impatto negativo sul paesaggio e sulla libera fruizione delle aree più ombreggiate e meno rumorose». Infine il proprietario del terreno non è il Comune ma il Consorzio Correzione Fiume Ticino.