Il caso

«Non sciogliete l'ente Teatro»

Bellinzona, sia il Municipio sia la Commissione della gestione invitano il Legislativo a respingere la mozione presentata da Giuseppe Sergi - «Il mandato di prestazione garantisce un’adeguata flessibilità operativa e l’autonomia artistica»
Il Sociale. © CdT/Gabriele Putzu
Alan Del Don
14.12.2023 06:00

«La Città - a mente del Municipio - attraverso la struttura dell’ente autonomo non si priva delle proprie responsabilità, ma, semmai, garantisce all’ente Teatro condizioni quadro adeguate per operare all’interno di una strategia condivisa» con lo stesso Esecutivo. Pollice verso del consesso guidato dal sindaco Mario Branda alla mozione presentata da Giuseppe Sergi (Verdi-FA-MPS-POP) che chiede di sciogliere l’ente Teatro operativo dal 1. settembre 2012. Il Legislativo si esprimerà lunedì prossimo, 18 dicembre, ma alla luce anche del preavviso negativo della maggioranza della Commissione della gestione la richiesta è destinata a rimanere lettera morta.

In attesa dello statuto

Il teatro Sociale di Bellinzona, ne abbiamo riferito a più riprese, è finito spesso al centro delle critiche di una parte della politica per la gestione artistica e amministrativa. A tal punto che il 21 novembre 2022 il plenum aveva deciso di istituire una Commissione artistica esterna per supportare il Consiglio direttivo e i vertici della struttura nelle scelte relative al cartellone. Quasi tre mesi fa, per contro, i consiglieri comunali avevano approvato il contributo biennale fino al 2025 (578 mila franchi all’anno) dicendosi soddisfatti dei correttivi introdotti.

E questo nonostante lo statuto non sia ancora stato aggiornato; pertanto formalmente il gremio di esperti - se così vogliamo chiamarlo - non è operativo. Si sono però smorzati un po’ i toni. Sono tornati, insomma, i sorrisi che, lo dicevamo, difficilmente spariranno quando verrà affrontata la mozione di Giuseppe Sergi, secondo il quale il «mandato di prestazione di fatto deresponsabilizza la città e i suoi organismi». Stando così le cose l’unico criterio di giudizio «sull’operato è quello quantitativo».

Necessario mettersi in rete

Di tutt’altro avviso, inevitabilmente, il Municipio. «L’ente autonomo Bellinzona Teatro rientra a pieno titolo nella strategia culturale della Città, che ne definisce attraverso il mandato di prestazione compiti e strategia, pur garantendo al Teatro un’adeguata flessibilità operativa e autonomia artistica», puntualizza nelle osservazioni finali. In quelle preliminari aveva tenuto a ribadire che «nonostante qualche difficoltà di percorso» la soluzione dell’ente autonomo ha dato «finora buona prova di sé». Pure la maggioranza della Gestione (relatrice la capogruppo dell’Unità di sinistra Lisa Boscolo) ritiene che «per abolire totalmente l’ente la premessa dovrebbe essere quello del miglioramento».

Ciò che non sarebbe però il caso, pur ammettendo che Bellinzona Teatro dev’essere perfezionato e per farlo la Commissione «continuerà a fornire spunti». Commissione che, infine, auspica «più dinamismo e maggiori sinergie» fra il Settore cultura ed eventi e gli enti autonomi Teatro e Musei, in quanto la Gestione è dell’avviso che allo stato attuale «ci sia poca messa in rete».

«Pista di ghiaccio da coprire»

Per il resto, restando in tema, dalla Gestione arriva il preavviso favorevole per i mandati di prestazione degli enti autonomi Azienda multiservizi, Sport (4,6 milioni circa, +491 mila franchi rispetto al 2023) e Carasc (418 mila franchi in confronto ai 390 mila di quest’anno). Fra le considerazioni dei commissari segnaliamo, nel secondo caso, la sollecitazione ad una «ottimizzazione gestionale» dei punti di ristoro presenti nelle strutture sportive e una critica ai prezzi «ritenuti troppo alti» nei bar/ristoranti del Bagno pubblico. Il consesso invita inoltre il Municipio «ad iniziare una fattiva valutazione sull’eventuale copertura futura della pista di ghiaccio esterna».

La montagna, che gioiello

Eccoci infine all’ente autonomo Carasc che si occupa della gestione e della manutenzione del territorio e delle infrastrutture sulla montagna della sponda destra. La Gestione plaude alla scelta di rinegoziare la convenzione per la teleferica Monte Carasso-Mornera: «Si tratta di un approccio atto a riprendere un controllo unitario, ora non più confacente, in punto a gestione, flussi finanziari e contestuali competenze». Secondo i commissari è indispensabile, fin da subito, includere tutte le realtà in divenire del comprensorio. In particolare l’Alpe Arami (sui monti di Gorduno) ed il nuovo impianto di risalita a Carasso.

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