Sotto la lente

Officine, il «super» appalto entro fine anno

Castione: procede spedito il lungo iter che porterà alla realizzazione dello stabilimento industriale ferroviario - In pubblicazione il bando per le prestazioni di coordinamento del progetto, mentre per la commessa relativa alla costruzione dell’impianto occorre aspettare ancora qualche mese - Intanto la politica chiede di favorire l’economia ticinese
Ecco come dovrebbe presentarsi, nel 2026, il moderno stabilimento industriale da 580 milioni di franchi. © Rendering FFS
Alan Del Don
02.03.2022 06:00

Passateci la metafora: le nuove Officine FFS sono un treno in corsa. Superato l’ostacolo dei ricorsi inoltrati al Tribunale amministrativo federale contro la determinazione della zona riservata di 150.000 metri quadrati a Castione e in attesa della presentazione dei piani prevista in aprile, l’iter che porterà alla realizzazione del moderno stabilimento industriale da 580 milioni di franchi procede spedito. Attualmente è in pubblicazione il bando di concorso per le prestazioni di coordinamento del progetto. Le offerte vanno inoltrate entro il 1. aprile. Il contratto avrà una validità di cinque anni e mezzo, da metà giugno 2022 a fine 2027.

Un’opera complessa

«Tenuto conto della complessità del progetto, al coordinatore di progetto potrà essere richiesto di gestire altre gare di appalto, come i lavori preparatori, la viabilità e altri appalti minori», si legge sul bando visionabile sul sito del Sistema informativo sulle commesse pubbliche in Svizzera. L’oggetto della commessa riguarda le «prestazioni di coordinamento del progetto edificio durante la fase di appalto ed esecuzione in impresa totale per la realizzazione» dello stabile. Fuor di burocratese, si tratta di offrire consulenza tecnica e scientifica nonché di focalizzarsi sulla pianificazione urbana e paesaggistica. Alla gara pubblica possono altresì partecipare lo studio di ingegneria ed il consorzio incaricati, nelle prime fasi dell’iter, delle prestazioni di coordinamento e volte ad assicurare la qualità.

In aprile verranno tolti i veli

Gli appalti, quelli che interessano maggiormente l’opinione pubblica e anche la politica, sono però altri. E sono due. Il primo è stato aggiudicato nel maggio 2020 al Consorzio Al Galett con capofila lo studio Orsi & Associati di Bellinzona. Nello specifico riguarda la fornitura delle prestazioni di progettista generale delle future Officine che dal 2026 si insedieranno a Castione. L’incarico da 12 milioni di franchi, della durata di sette anni, ha già dato i primi frutti che verranno svelati fra un mese o poco più. Ossia quando si avrà un’idea precisa delle dimensioni del sito produttivo. Il mandato non si conclude tuttavia con l’attesa pubblicazione dei piani. Tutt’altro. Il team di specialisti (che comprende pure l’architetto Remo Leuzinger di Lugano e lo studio di ingegneria Giorgio Masotti con sede in città) dovrà seguire l’esecuzione dell’opera fino alla messa in esercizio.

Vitta: «Filo diretto con le FFS»

E qui arriviamo all’appalto vero e proprio, quello relativo all’edificazione dell’Officina 2.0. Stando a nostre informazioni dovrebbe essere pronto entro la fine dell’anno. Anche perché, alla luce della tabella iniziale delle Ferrovie, i lavori preparatori partiranno nel 2023. Il cantiere entrerà quasi subito nel vivo e poi spazio, dal 2026, al trasloco da Bellinzona al nuovo stabilimento. A questo proposito ricordiamo che nelle scorse settimane alcuni granconsiglieri PLR (primo firmatario Paolo Ortelli) hanno invitato il Governo a farsi parte attiva presso le FFS affinché le «ditte ticinesi abbiano la loro fetta». E ciò considerando i 120 milioni di franchi di soldi pubblici (100 da parte del Cantone e 20 della Città) messi sul piatto.

Rispondendo ai quesiti liberali radicali durante l’ultima seduta di Parlamento, il direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia Christian Vitta ha affermato che il Consiglio di Stato sta sensibilizzando l’ex regia federale di modo che tenga debitamente conto dell’economia ticinese, ça va sans dire nel rispetto della libertà e delle scelte aziendali.

Ecco perché sarà un sito moderno

Stando al piano industriale presentato prima di Natale l’impianto di Castione avrà le seguenti superfici: 143.000 metri quadrati per l’area esterna, 48.000 per la produzione e la logistica, 9.400 per gli uffici e 4.000 metri quadri per gli edifici tecnici. Verranno posati circa 10 chilometri di binari e trenta scambi. Ciò che lo renderà un sito industriale moderno è il fatto che, per la prima volta, la manutenzione pesante e leggera e la revisione modulare verranno combinate. A ciò andranno aggiunte l’attività dei progetti e la rigenerazione delle componenti. Si punterà molto, infine, anche sulle innovazioni tecniche.