Il parco solare alpino deve aspettare

La discussione slitta di alcuni mesi, ma l’interesse rimane concreto. Il Consiglio comunale di Acquarossa ieri sera ha deciso quasi all’unanimità (un solo astenuto) di rinviare la decisione riguardante il consenso politico al progetto da 20-25 milioni di franchi per realizzare un parco solare alpino sull’Alpe di Laveggia di proprietà del Patriziato di Ponto Valentino. Le autorità approfondiranno ora con i promotori (la società IngEne di Cadenazzo) alcuni aspetti così da potersi esprimere con cognizione di causa dopo l’estate. La domanda di costruzione va inoltrata entro il 31 dicembre per poter beneficiare dei contributi pubblici. Via libera, invece, ad un credito di 75 mila franchi per sistemare una strada.
L'interesse c'è
«Vi è un interesse generale nella produzione di energia pregiata invernale e vi è un interesse locale che potrà favorire le entrate del Patriziato di Ponto Valentino che ha già espresso il suo appoggio al progetto. Inoltre la società promotrice avrà la sua sede nel nostro Comune, pur risultando difficile stimare le ricadute fiscali», precisa l’Esecutivo nel messaggio che aveva trasmesso al plenum, mostrando il pollice su all'iniziativa della ditta bellinzonese. «Il tema dei parchi solari alpini è un tema sensibile che è emerso nel corso della crisi energetica degli scorsi anni, con la Confederazione che dal 2022 ha cercato di promuoverli sia con procedure facilitate sia con incentivi finanziari di una certa rilevanza», prosegue il Municipio. Nel gennaio 2024 l’IngEne aveva dunque presentato uno studio di fattibilità all’allora consesso che aveva dato luce verde al progetto.
E pure gli investitori
L’impianto è stato poi «congelato» temporaneamente perché si attendevano le valutazioni giuridiche sugli aspetti procedurali di un’altra infrastruttura, prevista sempre ad Acquarossa. Quella del Pian Nara, poco distante dagli impianti di risalita, a 2.000 metri di altitudine, promosso dalla Società elettrica Sopracenerina. Il progetto al centro di questo articolo, per contro, sorgerà ad una quota poco superiore (2.100-2.200 metri) su un pendio esposto a sud-est, con inclinazione dei moduli fotovoltaici di 70 gradi. Coprirà il fabbisogno energetico di 5 mila economie domestiche, corrispondente ad una produzione annua di 10.300 MWh (potenza di 8.600 chilowattora). Gli investitori sono stati trovati, a dimostrazione dell'interesse che c'è per simili impianti. Ora la palla passa (di nuovo) al Consiglio comunale di Acquarossa.