Bellinzona

Rabadan, arriva la petizione per il Re «destituito»

Lanciato nelle scorse sul portale Change.org l'appello per far rimanere Renato Dotta in carica: «Non si tratta solo di un titolo, ma di un simbolo dell'identità di Bellinzona e del Ticino»»
© CdT/Chiara Zocchetti
Red. Bellinzona
22.08.2025 12:16

Non si è fatto nemmeno in tempo ad aprire ufficialmente il concorso per trovare il nuovo Re Rabadan («giovane e social»), che c’è chi ha lanciato una petizione sulla piattaforma Change.org chiedendo a gran voce di far rimanere in carica il sovrano «destituito» Renato Dotta. Nel testo della petizione – dal titolo già eloquente: «Manteniamo Renato Dotta come Re Rabadan di Bellinzona!» – sono presentate le motivazioni dei promotori dell’iniziativa.

Incarnare la tradizione

«Il carnevale Rabadan non è solo una festa – premettono – è parte dell’identità di Bellinzona e di tutto il Ticino». E proseguono evidenziando l’importanza della figura del sovrano effimero: «Dal 2014 Renato Dotta ha interpretato questo ruolo con passione, carisma e autentico spirito goliardico, conquistando l’affetto della popolazione. La decisione del comitato di sostituirlo con un re “più giovane” a partire dall’edizione 2026 ha lasciato amarezza e delusione in molti cittadini. Non si tratta solo di un titolo, ma di un simbolo: Renato Dotta rappresenta lo spirito del Rabadan e incarna la tradizione che vogliamo continuare a vivere».

Fino al 2028

Per questa ragione, i promotori della petizione chiedono al comitato della Società Rabadan di riconsiderare la propria scelta e permettere a Renato Dotta di restare in carica come sovrano fino al 2028, anno in cui ricorre centenario dell’istituzione della figura del monarca nella Turrita. Un traguardo importante che Dotta avrebbe voluto raggiungere, come lui stesso aveva spiegato. La petizione chiede anche di «riconoscere pubblicamente il grande lavoro svolto finora» e ascoltare la voce della popolazione «che da sempre vive e anima questa festa». «Il Rabadan appartiene alla sua gente. E la sua gente vuole ancora Re Renato Dotta», chiosano i promotori.

Orientati al futuro

Dal canto suo Giovanni Capoferri, presidente della Società Rabadan, aveva spiegato le ragioni dietro alla scelta presa dal comitato sul rinnovo completo della Corte. «Serviva un cambiamento in ottica futura per stare al passo con i tempi e parlare ai giovani, che costituiscono una fetta sempre più grande del nostro pubblico», aveva spiegato al CdT. Evidenziando anche l'importanza del ruolo dei social media: «Sui nostri canali durante il Rabadan abbiamo circa 1 milione di visualizzazioni, dobbiamo quindi prestare attenzione anche a questi aspetti e far vedere che vogliamo rinnovarci». Amara, invece, la reazione di Dotta che, da noi raggiunto, si era detto rammaricato e molto deluso per la decisione presa: «Questo è un cambiamento che ci è stato imposto e che ha sorpreso non poche persone».

Lanciata nelle scorse ore, l'iniziativa ha raccolto al momento oltre 100 sottoscrizioni.

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