Ritrovi giovanili e inciviltà: a Coldrerio va meglio

Coldrerio ha un problema con i ritrovi giovanili, diventati fuori controllo e che hanno portato i residenti all’esasperazione. Ve lo abbiamo raccontato qualche settimana fa, dopo aver partecipato all’incontro con la popolazione promosso dal Comune a causa del peggioramento di una situazione che in realtà nella località si ricreava da alcuni mesi. Ritrovi anche di 100 persone, giovanissimi sdraiati in strada, danneggiamenti, insulti, furti, calci alle auto a metà luglio hanno raggiunto l’apice e in tanti temevano che qualcosa di grave potesse accadere.
Qual è la situazione a distanza di un mese? Lo abbiamo chiesto in primo luogo alla sindaca Tatiana Solcà Audrino che monitora da sempre il fenomeno cercando anche il dialogo con i ragazzi. «Devo ammettere che ora la situazione è più tranquilla. Dopo l’incontro con la popolazione le cose sono migliorate, ci sono sempre gruppi di ragazzi che si ritrovano ma sono più sparpagliati e formati da meno persone, 10-15 alla volta». La nostra interlocutrice non vuole sbilanciarsi troppo, non è detto che la tranquillità attuale sia duratura: «È già capitato che la situazione migliorasse prima di riprecipitare, però ultimamente ci sono stati dei miglioramenti e speriamo che durino. Dopo l’incontro con la popolazione la polizia ha aumentato i controlli (anche su sollecitazione dei residenti, ndr), ci sono state delle sanzioni, degli allontanamenti e in generale maggiore presenza di pattuglie, anche fisse, e questo ha rimesso un po’ di ordine».
«Attenzione e collaborazione»
Come anticipato, la sindaca si è più volte confrontata con i giovanissimi che si ritrovano in paese: «Ci ho parlato più volte – conferma –, anche loro ammettono che ogni tanto esagerano, che certe cose davanti alle proprie abitazioni non le farebbero». Come le sgasate e le scorribande in motorino. «È importante far capire che anche i ragazzi hanno delle responsabilità, non tutto è concesso nemmeno a loro», prosegue Solcà Audrino prima di lanciare un appello: «Più riusciremo a intensificare la collaborazione nel monitorare e sensibilizzare tra autorità, polizia e famiglie, meglio riusciremo a far passare il messaggio di utilizzare gli spazi pubblici in modo adeguato. Non vogliamo che non ci sia nulla, l’incontro dei ragazzi è giusto, ma deve avvenire nel rispetto della convivenza con gli altri». Al netto di tutto, quindi, «la situazione è migliorata ma rimane pur sempre delicata».
«Non solo polizia»
A comprova di quanto riscontrato dalla sindaca vi sono anche i numeri. In tal senso, il comandante della Polizia Città di Mendrisio Patrick Roth – Corpo di polizia che ha giurisdizione a Coldrerio – ci ha confermato che le segnalazioni giunte al comando sono diminuite.
Di riflesso, anche il capodicastero Sicurezza della Città Samuel Maffi non nasconde un certo ottimismo. «Siamo contenti che la situazione si stia risolvendo – afferma il municipale – e ciò sta avvenendo non soltanto grazie all’intervento della polizia». Maffi tiene piuttosto a sottolineare «il lavoro di rete che è stato effettuato dalle autorità comunali di Mendrisio e Coldrerio, rispettivamente del Servizio di prossimità che è coordinato dalla Città». Non va dimenticato, inoltre, «l’apporto del Cantone, grazie all’Ufficio giovani è stato infatti possibile organizzare alcuni proficui incontri». Infine – annota il nostro interlocutore – «ha dato una mano, per qualche sera, anche un agente della Polizia cantonale che ha a che fare con il mondo giovanile». Non solo polizia, dunque, ma anche attenzione all’ambito sociale. Se questo agire ha portato risultati che sembrano più soddisfacenti rispetto all’inizio – annota infine Maffi – è una buona notizia».