Il punto

Roberto Torrente: «La manifestazione non era autorizzata, è stata una giornata impegnativa»

Il comandante della Polizia comunale conferma che non ci sono stati fermi – Le tensioni sono nate a causa di «provocazioni e lancio di fumogeni» da parte di un gruppo di estrema destra, verosimilmente legato al mondo ultrà
©Chiara Zocchetti

Lugano, oggi, ha vissuto un sabato quantomeno movimentato. E difficile, sul piano della sicurezza. La manifestazione antifascista, partita quest'oggi alle 14 dalla stazione, è stata infatti disturbata da una quindicina di facinorosi vestiti di nero, incappucciati o con il volto coperto (pratica illegale in Svizzera, proprio come il lancio di petardi contro persone) che ha iniziato a insultare le centinaia di dimostranti, inneggiando slogan di estrema destra e lanciando pure qualche oggetto pirotecnico.

Roberto Torrente, comandante della Polizia comunale di Lugano, contattato dal Corriere del Ticino ha parlato di «momenti di tensione» a seguito di «provocazioni e lancio di fumogeni» da parte di un gruppo di estrema destra, verosimilmente legato al mondo ultrà. Dall'altra parte, ha confermato Torrente, non c'è stata risposta se non un canto collettivo, Bella Ciao

Non essendoci stata una richiesta formale, la manifestazione odierna – alla quale hanno aderito diverse sigle – non era autorizzata. Contrariamente a quanto indicato in un primo momento da alcuni testimoni, non ci sono stati fermi. La conferma, in questo senso, è arrivata sia dalla Comunale sia dalla Cantonale, pure contattata dal Corriere del Ticino. Ancora Torrente. «È stata una giornata impegnativa dal momento che abbiamo dovuto gestire, assieme alla Polizia cantonale, anche la presenza in città della tifoseria del Rapperswill. Il dispiegamento di uomini è stato commisurato e per fortuna non si sono registrati feriti né danni materiali. Delle verifiche su eventuali vandalismi verranno comunque condotte domani mattina».