Il caso

«Salviamo i gufi e i pipistrelli»

Future Officine FFS: ecco le motivazioni dell'opposizione ai piani di Pro Natura, WWF e Ficedula – Le associazioni ambientaliste chiedono inoltre lo stralcio completo del compenso agricolo di Losone
Il gufo reale.
Alan Del Don
25.05.2022 10:07

L’abbiamo anticipato sull’edizione di ieri ed oggi è giunta la conferma. Pro Natura, WWF e Ficedula hanno inoltrato opposizione all’Ufficio federale dei trasporti contro i piani delle future Officine FFS di Castione. Il loro non è un no allo stabilimento, che ritengono «fattibile», ma ai compensi delle superfici per l’avvicendamento delle colture (SAC), in particolare in merito ai 3,7 ettari di terreni che l’ex regia ha individuato vicino all’ex caserma di Losone. Le tre associazioni ambientaliste chiedono inoltre l’adozione di misure di protezione per il gufo reale, che ha una propria area di nidificazione a Castione come abbiamo riferito il 16 maggio, e per i pipistrelli presenti invece nel comparto del Comune locarnese.

«Trappola mortale»

«Senza adattamenti idonei i gufi verrebbero attirati in una trappola mortale, costituita dalla fitta rete di cavi elettrici che verrà tesa sopra i binari dell’impianto. Per tutelare i pipistrelli sono necessari dei percorsi notturni non illuminati tra i loro rifugi e le zone di caccia. L’illuminazione artificiale notturna è per loro un ostacolo insormontabile: è come una sorta di barriera che impedirebbe ogni spostamento necessario alla sopravvivenza della specie. Le associazioni ambientaliste richiedono che vengano prese tutte le precauzioni necessarie affinché sia garantita la sopravvivenza di animali già minacciati e per i quali vigono una responsabilità e un obbligo legale di protezione», si legge in una nota.

«Inaccettabile»

L’attenzione si sposta poi sul compenso reale delle SAC che andranno sacrificate a Castione (8 ettari) per l’edificazione del sito produttivo da 580,5 milioni di franchi. Pro Natura, WWF e Ficedula ritengono «inaccettabile» la soluzione di Losone e ne auspicano perciò lo stralcio completo: «Lo spazio per un’agricoltura di qualità è sempre benvenuto, tuttavia esso non deve avvenire a scapito di specie protette e biotopi particolarmente pregiati. Tra le specie messe in pericolo dal compenso agricolo ve ne sono di rarissime, come ad esempio, il pipistrello Vespertilio maggiore dal quale in tutto il Cantone sopravvivono meno di 200 femmine adulte. Il compenso agricolo in questione lede inoltre tutta una serie di norme a tutela della natura, precludendone pertanto l’autorizzazione».

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