Il caso

«Siamo rimasti indietro di un secolo»

Bellinzona, bocciata la proposta del presidente del Legislativo Brenno Martignoni Polti di anticipare le sedute alle 18 - «Avremmo potuto fare un salto di qualità» - Voi cosa ne pensate? Scriveteci a [email protected]
Una seduta del plenum nella corrente legislatura. © CdT/Chiara Zocchetti
Alan Del Don
08.09.2023 06:00

«Al ruolo delle consigliere e dei consiglieri comunali va riconosciuta maggiore dignità, nel rispetto di un lavoro che richiede sempre più impegno e grandi energie. Ciò passa da adeguati momenti di riunione, confacenti, che tengano conto della portata e delle ripercussioni finanziarie delle decisioni da adottare. La nostra è una società in cammino, che richiede competenze e attenzioni crescenti. Il mio era un primo, timido, tentativo di avvicinare il Legislativo di Bellinzona alle dinamiche del Gran Consiglio, che è convocato in fascia pomeridiana».

La maggioranza ha detto no

L’aveva proposto il 19 giugno scorso, nella sera in cui è diventato primo cittadino della Turrita: anticipare l’inizio delle sedute del plenum alle 18 anziché le 20 (o, quando l’ordine del giorno è particolarmente nutrito, le 19). L’auspicio di Brenno Martignoni Polti (Lega-UDC) rimarrà però tale, come conferma lui stesso al Corriere del Ticino. La maggioranza dei gruppi rappresentati nel plenum si è detta contraria all’eventualità di modificare l’orario, in particolare per non andare a sovrapporsi in alcuni casi ad altri impegni (professionali e non solo).

La Turrita che cambia

Nella sua quasi trentennale esperienza in politica Brenno Martignoni Polti, avvocato e notaio, ha avuto il privilegio di vedere e capire come lavorano nella capitale sia il Municipio (12 anni, di cui otto quale sindaco, dal 2004 al 2012) sia il Legislativo (14 anni complessivamente, vi è rientrato nel 2021). Per un quadriennio è stato pure in Gran Consiglio. Allora era la «vecchia» Bellinzona di 18.000 abitanti. Oggi ne conta 45.500 ma, soprattutto, è composta da tredici quartieri. Una nuova Città significa grandi progetti, più ostici da seguire per coloro che, non va mai dimenticato, sono pur sempre dei politici di milizia. Non sorprende dunque affatto, come abbiamo riferito martedì (nove dimissioni/partenze nella corrente legislatura), che per alcuni consiglieri comunali sia sempre più difficile conciliare il lavoro con l’impegno per la cosa pubblica (nove sono anche deputati).

Temi importanti a tarda sera

«È anacronistico che il Legislativo di una Città, passata ora a poco meno di 46.000 abitanti con l’aggregazione, si riunisca ancora in modalità risalenti a più di un secolo fa», afferma il nostro interlocutore. Il quale aveva pertanto perorato la causa di un plenum che potesse trovarsi dalle 18 alle 21, come fanno le commissioni «a tutto vantaggio di trattazioni e di approfondimenti». Invece verrà mantenuto lo status quo: «Un vero peccato, perché spesso argomenti molto importanti vengono discussi tra le 22 e le 23, quando l’attenzione, anche dei più diligenti, è già messa a dura prova. I temi affrontati durante le sedute meritano invece la nostra piena attenzione».

Le interpellanze... trasformate

Non solo, aggiungiamo noi. L’ultimo punto all’ordine del giorno, quello riguardante mozioni ed interpellanze, il più delle volte viene (bis)trattato in fretta e furia verso le 22.30-23. Alcuni consiglieri decidono così di trasformare l’interpellanza (che necessita di una risposta orale del Municipio) in interrogazione (con risposta scritta trasmessa in un secondo momento). L’inizio delle sedute alle 18 avrebbe consentito al plenum della Turrita di potersi concentrare, più di quanto faccia ora, anche su questo punto. «I Comuni polo dovrebbero seguire questa logica, sull’esempio del Gran Consiglio (le cui sedute cominciano ben prima, alle 14; n.d.r.), per consentire un salto di qualità. Altrimenti il rischio è quello di rimanere a livello di assemblee associative, fondate sul volontariato, con sempre meno interessati a mettersi a disposizione e ad abbracciare la politica di milizia», conclude il primo cittadino di Bellinzona Brenno Martignoni Polti.

Dopo la pausa estiva i consiglieri comunali della capitale torneranno sugli scranni al secondo piano di Palazzo Civico lunedì 25 settembre. Stesso posto, stessa ora.

I numeri della politica

In media a Bellinzona il Consiglio comunale si riunisce in seduta 6-7 volte all’anno. Raramente le riunioni sono pianificate su due sere; spessissimo i lavori si concludono infatti in una sola serata. L’inizio è quasi sempre alle 20, occasionalmente alle 19. Alle 23 solitamente cala il sipario. Il Municipio nel 2022 ha svolto 58 sedute (lo stesso numero del 2021: si riunisce il mercoledì, pochissime le riunioni extra-muros), ha adottato 3.425 risoluzioni (3.310 nel 2021) e ha licenziato 141 messaggi (di cui 99 relativi a domande di naturalizzazione: 81 nel 2021).

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