La novità

«Siamo una piccola Svizzera nella Svizzera»

Entra ufficialmente in carica oggi il nuovo Governo grigionese uscito dalle urne lo scorso 15 maggio – Due i volti nuovi: Carmelia Maissen e Martin Bühler – Fra i temi caldi figura il dossier delle aggregazioni, che interessa pure il Moesano
Da sinistra Bühler, Parolini, Peyer, Caduff e Maissen. © Cancelleria dello Stato dei Grigioni
Alan Del Don
01.01.2023 11:00

È entrato ufficialmente in carica oggi il Consiglio di Stato grigionese uscito dalle urne lo scorso 15 maggio. A presiederlo sarà il socialista Peter Peyer (eletto la prima volta nel 2018). Il quale sarà affiancato dai colleghi dell’Alleanza del Centro Jon Domenic Parolini e Marcus Caduff - rispettivamente a Coira da due legislature e da un quadriennio - e da due volti nuovi. Ovvero quelli di Carmelia Maissen (Alleanza del Centro, classe 1977, architetta) e dal 46.enne politologo Martin Bühler (PLD). I Grigioni sono «una piccola Svizzera nella Svizzera», afferma Peyer nell’opuscolo informativo del Governo appena pubblicato.

Un Cantone di oltre 200.000 abitanti «molto diversificato» sotto vari punti di vista: «Dal profilo economico, culturale e politico. La lingua e la cultura tedesca, romancia e italiana sono una componente essenziale della peculiarità grigionese. I Grigioni sono però anche un Cantone di bellezze paesaggistiche e attrazioni turistiche».

I vari dipartimenti

Al di là delle new entry (che hanno preso il posto dei colleghi di partito, vale a dire Mario Cavigelli dell’Alleanza del Centro e del liberale radicale Christian Rathgeb) la composizione del Governo è di fatto identica alla precedente. In quanto l’UDC non è riuscita nemmeno stavolta a riprendersi la poltrona persa nel 2008. Tutto come prima, dunque, pure per quanto riguarda i dipartimenti. Peter Peyer continuerà a dirigere quello di giustizia, sicurezza e sanità; Parolini ha in mano il Dipartimento dell’educazione, cultura e protezione dell’ambiente; l’economia pubblica e la socialità per Caduff; le infrastrutture, l’energia e la mobilità per Maissen; ed infine Bühler si occuperà delle finanze e dei rapporti con i Comuni.

Il dossier delle fusioni

Un tema importante, quest’ultimo, e che interessa da vicino anche il Moesano. Non è un mistero che dopo le aggregazioni di Calanca e Grono, Coira spera che il tema possa di nuovo far breccia nelle due valli del Grigioni italiano confinanti con il Ticino. Intervistato ad inizio novembre dal nostro giornale, il sindaco di Grono e granconsigliere Samuele Censi - forte dell’esperienza positiva del suo ente locale, nato sei anni fa dal matrimonio fra Grono, Leggia e Verdabbio - aveva ad esempio messo sul tavolo l’ipotesi di tre soli Comuni per la regione.

Ecco quanto ci aveva detto sull’argomento: «Nelle regioni periferiche le fusioni fanno breccia soprattutto quando mancano le risorse finanziarie e umane. In questo momento i nostri Comuni si trovano generalmente in una situazione finanziaria migliore rispetto ad una decina di anni fa; reputo però che il tema a medio termine vada ripreso. Se penso a progetti di una certa portata, infatti, solamente unendo le forze potremo affrontarli. Sono da sempre favorevole alle aggregazioni comunali e credo che in futuro 3 Comuni siano ideali nel Moesano, considerando una popolazione vicina alle 8.500 unità».

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