Frontalieri

«Soddisfatti per l'accordo, ora rendiamo più competitive le zone di confine»

L'intervista al senatore leghista Massimiliano Romeo: «L'accordo fiscale tutela gli attuali frontalieri e sostiene i Comuni, adesso puntiamo alle Zone Economiche Speciali»
© CdT / Romeo
Michele Montanari
01.02.2023 15:03

«Indubbiamente c’è soddisfazione, soprattutto perché l’accordo, rispetto alla sua versione iniziale del 2015, è notevolmente migliorato». Lo dice al CdT Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato, dopo l'approvazione del disegno di legge per la ratifica dell'Accordo tra l’Italia e la Svizzera sui lavoratori frontalieri. Il leghista sottolinea: «Con questo regime transitorio, vengono tutelati i frontalieri attuali: questo è un punto indubbiamente importante, così come il fondo che va a sostenere i Comuni nelle aree di confine. Con l’emendamento approvato a firma Garavaglia-Romeo, la possibilità di poter integrare i salari è un ulteriore elemento importante perché va proprio nella direzione delle Zone Economiche Speciali (ZES) per le zone di confine. Un'istanza, questa, che continueremo a portare avanti per tutelare le aree di frontiera e renderle finalmente competitive, come abbiamo sempre fatto e continueremo a fare».

Nel corso dell’esame in Aula sono stati approvati anche due emendamenti a prima firma del presidente della commissione Finanze del Senato Massimo Garavaglia. Il primo, equipara i primi tre mesi di NASpI (Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l'Impiego) dei lavoratori frontalieri al livello di quella prevista in Svizzera. Il secondo, punta a sostenere la competitività salariale delle zone italiane di confine rispetto ai livelli salariali svizzeri attraverso «assegni integrativi a titolo di premio di frontiera», ha spiegato lo stesso Garavaglia. Secondo Romeo, quelli di oggi sono «risultati importanti, che si aggiungono all'ordine del giorno della Lega che impegna il Governo a siglare un nuovo accordo per il telelavoro. Questo voto è un primo segnale che riflette la battaglia storica della Lega per l'istituzione delle ZES per le zone di confine».

Sulla recente proposta del ministro Giancarlo Giorgetti di un «premio fiscale di confine» per consentire ai lavoratori di «scegliere se lavorare in Italia o in Svizzera», il senatore Romeo aggiunge: «Bisogna andare avanti su questa strada. In questi anni abbiamo fatto delle proposte di legge, depositate da tantissimo tempo in Parlamento, grazie all’impegno di nostri deputati importanti come Matteo Bianchi, Stefano Candiani, Silvana Snider, per la provincia di Sondrio, o Enrico Montani, se pensiamo al Verbano-Cusio-Ossola. Cercheremo di costruire, passo dopo passo, un percorso che vada veramente a far sì che nelle aree di confine, a livello di imprese e di territorio, si possa essere concorrenziali con quelle di oltre confine. Abbiamo visto che tanti lavoratori sono attratti dalla Svizzera e c’è veramente il rischio di una desertificazione».

Per Romeo, come già sottolineato da Giorgetti negli scorsi giorni, la sanità resta una sorvegliata speciale: «Sicuramente bisognerà guardare con molta attenzione a questo settore. La carenza di infermieri e di medici è sentita in tutto il Paese, a maggior ragione nelle aree di confine. Sulla sanità, lo Stato dovrà arrivare ad una situazione ottimale in collaborazione con gli enti locali».

Sul tavolo c'è pure il tema dell’autonomia differenziata della Lombardia, su cui punta il ministro Roberto Calderoli, che potrebbe essere un ulteriore tassello per costruire delle aree di confine più competitive. Il senatore Romeo, in questo senso, puntualizza: «Indubbiamente un’autonomia differenziata che porti ad avere una competenza specifica in determinate materie può essere importante. Penso all’internazionalizzazione delle imprese o alla formazione professionale: l'autonomia differenziata può creare un ambiente in grado di attirare investimenti nella Regione e quindi farla diventare più competitiva».

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