L'evento

TEDx Bellinzona già «sold out»

In dodici minuti il racconto di storici, direttori di museo ed ex politici sulle svolte della vita
© TEDx Bellinzona
Prisca Dindo
07.09.2025 10:46

Neppure il tempo di dare il via alla prevendita, che TEDx Bellinzona era già sold out. In quattro ore e dodici minuti i biglietti per la manifestazione (in programma il prossimo 20 settembre al Teatro Sociale, a partire dalle ore 17) sono andati a ruba.

Un successo che conferma una semplice verità: quando si tratta di visioni nuove e storie che accendono il pensiero, il pubblico accorre. E lo fa in massa. TEDx, che a Bellinzona è giunta alla sua terza edizione, vuole essere un palco locale per idee che possono avere un impatto globale. Pur essendo un evento organizzato in modo indipendente, TEDx segue le linee tracciate da TED, l’organizzazione americana no-profit che si dedica alla diffusione di idee attraverso talk brevi e potenti su svariati temi: tecnologia, educazione, arte, scienza e molto altro.

La formula vincente

La formula è semplice ma accattivante: un tema, esplorato da angolazioni diverse, a seconda del vissuto - non solo professionale - dei relatori, che avranno al massimo dodici minuti per condividere la loro esperienza con i presenti.

Dopo «l’equilibrio» e «Oltre», il tema di quest’anno ruoterà attorno ai «Cambia-Menti ». La già consigliera di Stato Patrizia Pesenti, l’astrofisica Anna McLeod, la direttrice del museo nazionale Denise Tonella, lo storico Maurizio Binaghi, l’artista Immanuel Casto, e i tre giovani volti del progetto Light for Makalu Valley, Francesco Balestrero, Tommaso Fava e Nicola Ritter, si avvicenderanno sul palco del Sociale, raccontando i loro «Cambia - Menti».

«Non ci siamo mai visti dal vivo!»

A rendere ancora più preziosa la manifestazione bellinzonese è il fatto che a organizzarla siano, per la maggior parte, giovani volontari: sedici ragazzi e ragazze, impegnati nella vita professionale o accademica su altri fronti, che nei ritagli di tempo si sono rimboccati le maniche e hanno dedicato tempo, energie e passione al progetto.

«La cosa divertente? Molti di noi non si sono ancora visti dal vivo: abbiamo sempre lavorato a distanza, tra videochiamate e riunioni online», racconta Mirjam Gemetti, 28 anni, laureata in diritto a Friburgo e Lucerna, che per TEDx Bellinzona si occupa di sponsorizzazioni per la manifestazione no-profit.

Pienone di pubblico e non solo

«Il fatto che abbiamo già registrato il tutto esaurito è un segnale importante per noi: ci sprona ad andare avanti con lo stesso entusiasmo della prima edizione» spiega Matteo Maddes, 30 anni, diplomato come informatico gestionale. Nell’ambito di TEDx, lui si occupa del sito web e del ticketing. «Non abbiamo registrato il tutto esaurito solo tra il pubblico: anche diversi nuovi sponsor ci hanno contattati spontaneamente per offrirci il loro sostegno, senza che muovessimo un dito. Significa che la fama di TEDx Bellinzona ci aveva già preceduti! », gli fa eco sorridente Mirjam. Tra gli strumenti utilizzati per la promozione, non potevano mancare i social «in particolare, Linkedin e Instagram» precisa Alice Stroppini, 27 anni, laureata in Storia dell’arte: per TEDx Bellinzona si occupa della comunicazione e dei rapporti con la stampa.

Un passaparola vincente

Per tracciare un identikit del pubblico della manifestazione, quest’anno gli organizzatori hanno voluto effettuare un breve sondaggio rivolgendosi a chi stava per acquistare i biglietti online. «Abbiamo scoperto - rivela Matteo Maddes - la metà dei presenti sarà composto da persone alla loro prima volta al TEDx Bellinzona. È un pubblico nuovo rispetto alle scorse due edizioni e ciò ci fa particolarmente piacere, significa che siamo riusciti a comunicare bene». Dal sondaggio emerge anche che a far conoscere il format è stato soprattutto il classico passaparola. «Amici, colleghi, famigliari: tante persone hanno dichiarato di essere pronte a parlar bene dei nostri talk, e questo è il miglior biglietto da visita», commenta Yanis Invernizzi, 23 anni, studente di economia aziendale. Qui è responsabile marketing ed è alla sua prima esperienza da organizzatore. Yanis è venuto a conoscenza del format durante una lezione all’Università.

Un «mindblowing» a portata di mano

«È stato un vero «mind-blowing», un qualcosa di stupefacente che mi ha subito conquistato! La formula, gli ospiti, le idee: impossibile restare indifferenti al cocktail di emozioni servite dalla piattaforma», ricorda Yanis, il quale rispose all’annuncio su Linkedin per entrare nell’organizzazione. Alice, invece, figurava tra il pubblico della scorsa edizione di TEDx Bellinzona quando decise di far parte della squadra. Racconta di aver apprezzato molto l’atmosfera rillassata di condivisione che si è protratta anche durante l’aperò , «non credo che succeda spesso di interloquire con personaggi di spicco così facilmente».

L’appoggio della Città

Tra i giovani organizzatori, figura anche Mattia Lepori, il quale, dopo aver sottolineato il particolare affiatamento della squadra, ha indossato nuovamente il cappello di municipale della Capitale per parlare dell’importanza del format per la città. «Il sold out? È un messaggio forte: dimostra che a Bellinzona c’è spazio per piattaforme capaci di stimolare il dialogo su temi rilevanti, anche in un’ottica di sviluppo urbano. Bellinzona deve capire in che direzione vuole crescere. Accanto ai progetti strategici, ci sono i problemi locali dei singoli quartieri. Confrontarsi con visioni diverse, può essere quindi uno stimolo prezioso per il futuro della Capitale. La prossima sfida? Trovare una sede più grande. Il Teatro Sociale è una perla, ma ha poco più di trecento posti. Come Municipio ci piacerebbe che tutti possano partecipare: TEDx non è una manifestazione per pochi eletti».

I dadi, per questa terza edizione, sono ormai tratti. Adesso l’attesa è tutta per il palco: chissà quale idea rimarrà impressa nella mente (e nel cuore) del pubblico che accorrerà al teatro Sociale.

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