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UNITAS, le risposte del Consiglio di Stato

Il Governo resta convinto della necessità di fare la massima chiarezza sui fatti accaduti e continuerà ad adoperarsi in questo senso – Dalla risposta ai due atti parlamentari emerge che gli episodi di molestie sessuali hanno riguardato un arco temporale lungo ben 25 anni
Red. Online
25.01.2023 15:41

Nella seduta odierna il Consiglio di Stato ha risposto a due atti parlamentari concernenti l’Associazione ciechi e ipovedenti della Svizzera italiana UNITAS. Dalla risposta ai due atti parlamentari emerge in particolare che gli episodi di molestie sessuali hanno riguardato un arco temporale lungo ben 25 anni. «Delle 19 testimonianze di persone che si sono annunciate spontaneamente all’audit (i cui contenuti – scrive il Governo – restano riservati, ndr), 17 concernevano casi di molestie sessuali. Una parte di esse riporta molestie subite dalle segnalanti stesse, una parte riguarda molestie subite da terze persone e una parte, più in generale, il comportamento dell’autore di tali fatti». Come detto, «le segnalazioni di molestie sessuali sono state rilevate su un arco temporale di oltre 25 anni, ossia dal 1994 al 2021, la maggior parte negli ultimi 10 anni. Il rapporto non evidenzia la durata dei singoli fatti, ascrivibili a una sola persona, che non ricopre più alcun ruolo nell’ambito delle attività dell’Associazione e nemmeno delle Fondazioni ad essa correlate. Durante il periodo analizzato, l’autore dei fatti ha rivestito delle cariche all’interno del comitato dell’Associazione, fino al 2021. Le molestie sono state segnalate a organi o dirigenti dell’Associazione, comitato e/o direttore, in 5 occasioni, tra il marzo 2018 e il marzo 2020».

In una nota stampa, il Governo ribadisce che «la vigilanza speciale messa in atto dai servizi competenti prosegue secondo la tempistica prevista e in linea con quanto intimato all’Associazione, con particolare riferimento all’aggiornamento dello Statuto, all’introduzione di nuove normative atte a disciplinare i ruoli e le modalità di funzionamento dell’ente, e al ricambio completo dei membri del comitato». E infatti, si legge nella risposta governativa, una novità riguarda invece il ripristino della figura del rappresentante dello Stato in seno al comitato di UNITAS.

Il Consiglio di Stato «comprende che quanto emerso possa aver incrinato il rapporto di fiducia fra una parte delle persone che gravitano intorno a UNITAS e alla sua dirigenza» e pertanto assicura, «attraverso i servizi preposti, la corretta applicazione delle misure che l’Associazione è tenuta ad attuare entro tempistiche stabilite, allo scopo di ripristinare il rapporto di fiducia con l’ente sussidiante alla base del finanziamento cantonale. Questa procedura è attualmente in corso».

Per quanto riguarda la pubblicazione del rapporto, il Governo rende noto che «le vittime che hanno testimoniato possono chiedere all’esperta esterna che ha redatto il rapporto di audit una restituzione individuale e nel contempo, come già loro comunicato, possono rivolgersi al Servizio cantonale di aiuto alle vittime. A tutela della loro privacy, e nel rispetto di quanto convenuto con le stesse al momento della loro testimonianza, il documento rimane riservato». Il Governo «resta convinto della necessità di fare la massima chiarezza sui fatti accaduti e continuerà ad adoperarsi in questo senso».

Di seguito, le due risposte alle interrogazioni di Marco Noi e cofirmatari e Matteo Pronzini e cofirmatarie.

La reazione di UNITAS

Non è tardata ad arrivare, per contro, la reazione di UNITAS, il cui comitato – si legge nella nota – «ha preso atto delle risposte del governo alle interpellanze del Gran Consi-gliere Marco Noi (Verdi Ticino) e del Gran Consigliere Matteo Pronzini in relazione al caso di molestie sessuali compiute all'interno di UNITAS da parte di un suo ex-alto responsabile».

E ancora: «Siamo stupiti dell'improvviso cambiamento di rotta del governo (tra le misure intimate si legge: “ricambio completo dei membri di Comitato” di UNITAS), dopo che negli ultimi mesi, in seguito alla conclusione dell'audit dell'avvocata Martinelli, abbiamo collaborato in perfetto accordo per la messa in pratica delle indicazioni scaturite dall'audit e auspicate dal Dipartimento Socialità e Sanità e dalla Divisione dell'Azione Sociale e delle Famiglie. Il Comitato aveva garantito che avrebbe convocato un'assemblea straordinaria, alla quale tutti i membri avrebbero rimesso il proprio man-dato, lasciandole il compito di definire la sua futura composizione. Il Comitato di UNITAS non ha comprensibilmente ricevuto il rapporto dell'avvocata Martinelli, ma ha avuto solo le indicazioni sulla sua parte “tecnica”. Il Comitato ha già iniziato a lavorare per cor-reggere quelle che sono state definite “criticità e lacune organizzative e di governance”. Il Comitato darà seguito alle indicazioni del Consiglio di Stato e nelle prossime settimane indirà l'assemblea straordinaria, lasciando all'organo supremo dell'UNITAS le decisioni sul futuro».

UNITAS, prosegue la nota, ci tiene a precisare «alcuni elementi sui fatti che hanno condotto a questa situazione e a questa decisione del governo, per noi sorprendente nei modi e nei tempi».

In particolare, «sono apparsi sui media 83 articoli relativi alla vicenda di molestie commesse da un'unica persona – un ex alto responsabile dell'UNITAS – e in diversi di questi articoli si sono avanzati sospetti, insi-nuazioni, accuse di “copertura”, “protezione”, “non azione”. Accuse senza fondamento. Non appena (marzo 2018) abbiamo ricevuto una testimonianza di voci relative ad episodi di molestie sessuali, la segnalante è stata incontrata e con lei si è discusso, ma in quel caso non ci sono state citazioni di persone né di fatti precisi. Di fronte a una seconda testimonianza (novembre 2019) con accuse circostanziate, il Comitato è intervenuto e nel giro di un mese ha esonerato l'ex-alto responsabile da ogni incarico e da ogni ruolo che ancora deteneva in seno a UNITAS, diffidandolo da ogni comportamento inappropriato e invitandolo ad astenersi dalle attività associative. Nello stesso momento sono state informate le Fondazioni di cui l'ex-alto responsabile faceva parte e dalle quali ha successivamente dato le dimissioni».

In tempi rapidi, di nuovo, «è stato elaborato – in accordo con l'Ufficio delle Pari Opportunità – un regolamento su molestie e mobbing e sono state condotte sessioni di formazione con dirigenti, personale, volontari e comitato, sessioni che proseguono secondo il concetto della formazione continua. È stata inoltre UNITAS ad affidare all'avvocata Martinelli l'elaborazione di un rapporto sui casi di molestie, dando dunque la parola alle vittime, anche quelle che fino ad allora non si erano manifestate. Il Comitato di UNITAS ha poi aderito immediatamente alla richiesta del DSS di assumere il mandato dell'Audit, proprio per aumentare la trasparenza del lavoro. L'Assemblea di UNITAS del maggio 2022, avvenuta quando i fatti erano già noti, ha ribadito a grande maggioranza la fiducia nel comitato. Il presidente e il Comitato di UNITAS sono stati più volte additati per non aver dato ascolto e vicinanza alle vittime di queste molestie. Anche questa è un'accusa senza fondamento, perché in ogni situazione emersa c'è stata attenzione da parte della Direzione e del Comitato con l'ascolto delle vittime, che in alcuni casi hanno espressamente chiesto di condurre una procedura informale. Il Comitato di UNITAS ha più volte ribadito la condanna del comportamento dell'ex-alto responsabile e ha sempre espresso vicinanza alle vittime. Alcune delle persone che oggi accusano il comi-tato di UNITAS ne facevano parte all’epoca dei fatti, anche da lungo tempo. In questi mesi densi di pressione mediatica e politica, con attacchi spesso strumentali e mossi da risentimento personale, UNITAS ha continuato a lavorare con profitto a beneficio dei soci e degli utenti, come ha riconosciuto il Consiglio di Stato in una presa di posizione del maggio 2022 e ha ribadito nella risposta alle interpellanze. Questo è avvenuto grazie all'impegno e alla qualità di collaboratrici e collaboratori, di volontarie e volontari, ma anche al senso del dovere del comitato di UNITAS, che ha iniziato a compiere i passi richiesti dal DSS e dal governo, che ora cambia improvvisamente posizione».

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