L'intervista

Urbanistica a Milano, la società ticinese: «Noi completamente estranei»

L'architetto Paolo Colombo chiarisce il ruolo della Arch Group, citata nelle carte dell'inchiesta - «Con Marinoni una lunga amicizia, ma nessun progetto»
Davide Illarietti
18.07.2025 13:45

C'è un nome ticinese nelle carte dell'inchiesta che in questi giorni sta sconquassando il mondo del mattone a Milano. È quello della società Arch Group di Massagno, uno degli studi di architettura più importanti della Svizzera italiana, degli architetti Paolo e Carlo Colombo. Lo studio è finito nel radar degli inquirenti per una collaborazione con il principale indagato nella «Mattonopoli» milanese, l'architetto Giuseppe Martinoni, ex presidente della Commissione paesaggio di Palazzo Marino. 

Nelle carte della Procura, citate dalla stampa italiana, il nome di Arch Group compare assieme a quelli di altri studi di primo piano nel panorama meneghino e internazionale: Lombardini22, J+S, Kryalos, oltre naturalmente al gruppo Coima di Manfredi Catella e a Stefano Boeri, il padre del Bosco Verticale. 

Il «gotha» dell'architettura milanese, in sostanza, è sospettato dalla Procura di avere fornito delle «utilità», sotto forma di contratti di consulenza, a Marinoni e ad altri membri della Commissione comunale che negli anni si sono occupati dei principali cantieri dello skyline milanese, a cominciare dai grattacieli di Porta Nuova. La posizione dello studio di Massagno, fondato a Milano nel 2013 da Paolo Colombo e poi trasferito in Ticino, è da chiarire: la stampa italiana infatti parla di una «cifra non precisata» pagata a Marinoni per consulenze. 

Contattato dal Corriere del Ticino, Paolo Colombo conferma che nella mattinata di oggi gli avvocati della società si sono recati al Palazzo di Giustizia di Milano per fornire «in modo trasparente e con la massima collaborazione» i chiarimenti necessari agli inquirenti. «La nostra società è completamente estranea a questa vicenda, non abbiamo realizzato nemmeno un cantiere a Milano negli ultimi dieci anni» precisa l'architetto. 

Il rapporto con Marinoni invece, noto professore di urbanistica ed esperto riconosciuto a livello internazionale, c'è stato e consiste «in una lunga amicizia costruita attraverso tante collaborazioni, per progetti che abbiamo realizzato però all'estero, non in Italia, dal Canada agli Emirati Arabi, dove ci siamo avvalsi delle sue competenze a livello urbanistico» aggiunge ancora Colombo.  

I chiarimenti in corso tra lo studio di Massagno e la Procura riguarderebbero, invece, un progetto a Milano in cui la società svizzera ha svolto un ruolo di pura direzione artistica e quindi «né di direzione lavori, né di promozione immobiliare» specifica l'architetto. Lo studio Arch Group ha invece promosso negli ultimi anni importanti investimenti in Ticino e all'estero, dal villaggio Garden Living a Stabio - assieme a un investitore degli Emirati - all'acquisizione recente dell'ex sede della Credit Suisse a Chiasso.  

Per quanto riguarda l'urbanistica milanese, Paolo Colombo ribadisce la «completa estraneità» del proprio studio alla vicenda («non operiamo a Milano da molti anni ormai») pur dicendosi «amareggiato» per il grave colpo alla reputazione del mattone milanese. «È un gran peccato, per una città che è cresciuta molto negli ultimi anni, e che ora sta vivendo una battuta d'arresto - conclude -. Speriamo che tutto si chiarisca nel più breve tempo, perché queste cose non fanno bene anzitutto ai cittadini».