Zone 30 in città: entrano in gioco i favorevoli

Dopo la riuscita del referendum promosso da Lega e UDC contro l’estensione delle Zone 30 e 20 in alcune aree residenziali della città (i cittadini luganesi saranno chiamati alle urne il prossimo 28 settembre), è entrato in campo un comitato interpartitico che sostiene l’introduzione del limite di velocità per migliorare (anche) la sicurezza stradale. Costituito da tutte le altre forze politiche e da membri della società civile, l’intenzione è quella di «fare capire che l’obiettivo del progetto non è quello di costituire divieti o limitazioni tout court, piuttosto confermare o ribadire in maniera chiara quello che la nomenclatura delle strade e il piano regolatore dicono già di precise zone della città», ci fa sapere il consigliere comunale del PLR e coordinatore del comitato, Andrea Togni. Per i membri, oltre a un discorso prettamente di sicurezza e migliore convivenza tra utenti della strada, c’è anche una questione di qualità di vita all’interno dei quartieri interessati (come Breganzona, Carona, Davesco-Soragno e Pregassona).
Il progetto del Municipio, messo a punto per motivi di sicurezza, prevede di aggiungere zone 30 o 20 per un totale di 38 chilometri di strade comunali. Per il comitato referendario «FERMI TUTTI!», di contro, penalizza la mobilità privata, ostacola gli spostamenti quotidiani di chi utilizza l’auto e danneggia il commercio locale. «Non stiamo parlando di fare una città a 30 all’ora – sottolinea Togni –. E il Municipio ha pubblicato in maniera molto chiara quali sono le zone residenziali dove verrà introdotta la moderazione della velocità e quali no». A inizio settembre il comitato terrà una conferenza stampa e una serata dibattito. Per informazioni www.luganozone30.ch.