Trump verso il 2024: «Solo io posso fermare la guerra»

L'ex presidente statunitense Donald Trump ha annunciato che continuerà la sua terza campagna presidenziale anche se verrà incriminato. «Assolutamente, non penserei nemmeno di lasciare», ha detto ai giornalisti prima del suo discorso alla Conservative political action conference (CPAC, l'annuale convention dei conservatori statunitensi). «Cacceremo Joe Biden dalla Casa Bianca, finiremo quello che abbiamo iniziato. Completeremo la missione. Assisteremo a questa battaglia fino alla vittoria finale».
A Washington, in un discorso durato più di 100 minuti, Trump ha parlato di «battaglia finale», promesso di «finire il lavoro», avvertito i repubblicani che tra l'America e il baratro c'è solo lui, «unico candidato» in grado di «evitare la Terza guerra mondiale» e di fermare la guerra tra Russia e Ucraina «in un giorno». Un discorso interrotto più volte dagli applausi e dal grido «USA USA USA», in cui il tycoon ha lanciato i temi che faranno parte della sua campagna presidenziale per il 2024, con un avvertimento agli altri candidati interni: l'unico leader è lui. «Lo sanno loro – ha detto, riferendosi ai big del partito – lo so io, lo sapete voi, lo sanno tutti: se non vinciamo noi non vincono loro e il Paese sarà perduto»
Il dolce gusto dei sondaggi
Trump è salito sul palco del CPAC con in bocca il dolce del gusto dei sondaggi favorevoli: in quello lampo tra gli elettori (lo straw poll, il sondaggio informale), il tycoon ha ottenuto il 62% dei consensi, contro il 20% del suo potenziale sfidante più pericoloso (anche se non ha ancora annunciato la candidatura), il governatore della Florida Ron DeSantis, che si è tenuto lontano dall'evento. Seguono il businessman Perry Johnson (5%), l'ex ambasciatrice all'ONU Nikki Haley (3%), l'imprenditore del biotech Vivek Ramaswamy, i senatori Ted Cruz e Rand Paul, l'ex segretario di stato Mike Pompeo, tutti con l'1%.Tra le altre indicazioni del sondaggio effettuato tra elettori repubblicani, emerge che il 79% disapprova gli aiuti, militari e non, all'Ucraina (il 61% «fortemente»).
Ne ha una per tutti
La convention è stata «una passerella» per Trump, per sua stessa ammissione: «Non pensavo che sarebbe stato un comizio, ma in realtà lo è». E in passerella ha sfilato, tirando fuori tutto il repertorio: ha avvertito del rischio della Terza guerra mondiale, attaccato i Paesi NATO per non avere contribuito con gli stessi soldi degli Stati Uniti, accusato l'Organizzazione mondiale della sanità di essere controllata dalla Cina, «nonostante metta solo 39 milioni di dollari» l'anno per 1.400.000.000 di cittadini, «mentre gli Stati Uniti 450 milioni per 350 milioni di persone».
Per il tycoon l'OMS è quella che «nasconde le epidemie», ma la Cina, ha promesso Trump, dovrà «rispondere» per avere diffuso il COVID (il riferimento è all'ultima conclusione ritenuta «molto probabile» dal dipartimento dell'Energia americano sulla pandemia nata da una fuga in laboratorio a Wuhan). Dopo averlo detto nei giorni scorsi, il tycoon ha ricordato che se verrà eletto bloccherà l'import cinese per quattro anni, togliendo a Pechino lo status speciale di partner commerciale.
L'ex presidente ha quindi definito «criminali» l'attuale presidente Joe Biden e il figlio Hunter (strizzando l'occhio ai «Twitter Files» voluti da Elon Musk), ha messo in guardia dall'«invasione dei clandestini», dal pericolo del «deep state», il mondo dei burocrati di Washington. Un fiume in piena. Ha citato «marxisti», «comunisti», «drogati», gang criminali, trafficanti di oppioidi. «Siamo un paese in declino, ma non saremo mai un paese socialista». E ha ovviamente promesso che «quando tornerà alla Casa Bianca» completerà il muro al confine con il Messico, aggiungendo altri 300 chilometri di barriera.
Insomma, non ha lasciato indietro nulla. La chiusura del discorso è stata in pieno stile comizio, con il richiamo al «Make America Great Again» e con il brano di sempre, Hold on, ìm comin', cioè «aspetta, sto arrivando», per quella che sarà la sua «battaglia finale».