Strategia

Ucraina, un cimitero dei tank russi?

Spina dorsale dell'esercito di Mosca, le forze corazzate stanno subendo perdite rilevanti - La causa? Le moderne armi in dotazione a Kiev e gli errori tattici russi
© AP Photo
Nico Nonella
24.03.2022 09:58

Dalla Seconda guerra mondiale in avanti sono stati la spina dorsale dell’esercito sovietico e post-sovietico. Dai leggendari T-34 che hanno combattuto la Germania nazista fino ai T-72 sovietici e ai più recenti T-14 Armata (qualitativamente superiori ma non schierati in Ucraina), Mosca ha sempre fatto affidamento sulle sue divisioni di carri armati. Sin dalle prime fasi dell’invasione dell’Ucraina, però, le speranze di una guerra lampo si sono via via assottigliate. In particolare perché i tank russi sono stati efficacemente contrastati dall’esercito di Kiev. Grazie ad armi moderne ed efficaci come i lanciamissili Javelin e i droni Bayraktar di fabbricazione turca, l’esercito ucraino è infatti riuscito a imporre un pesante tributo alle forze corazzate russe.

A influire su una débâcle per certi versi inaspettata sono però state anche le iniziali mancanze da parte dell’esercito di Mosca. Diversi filmanti mostrano infatti colonne corazzate o singoli carri armati operare con poco o addirittura nessun supporto da parte della fanteria. Un errore chiave, ha spiegato il giornalista di Forbes David Axe. Senza contare che in diverse occasioni, soprattutto sul fronte settentrionale, i tank russi sono rimasti senza benzina e senza munizioni.

A questo proposito, il generale statunitense Herbert McMaster ha spiegato al Wall Street Journal che la Russia ha dimostrato notevole «incapacità nell’ utilizzare la fanteria, l’artiglieria e le forze corazzate insieme». Intervistato da CBS News, il pari grado Frank McKenzie, ufficiale carrista, ha dichiarato: «Se devi guidare e manovrare un carro armato da battaglia come comandante, e io l'ho fatto, allora devi pensare tutto il tempo a rifornire quella bestia. Se non lo stai facendo, allora sei indietro. E sembra che i russi non abbiano fatto queste considerazioni logistiche di base».

«Le tattiche disastrose della Russia sono state una terribile pubblicità per i carri armati», ha twittato Nicholas Drummond, analista britannico. «Ma dovremmo stare attenti a non trarre conclusioni sbagliate«, ha aggiunto. «Nessun supporto di artiglieria. Nessun supporto di fanteria. Nessun supporto aereo. Non è così che funzionano le tattiche delle forze combinate».

Errori già commessi

L'impego errato dei mezzi corazzati non è una novità per l'esercito russo. Anche il 26 novembre del 1994 vennero commessi sbagli simili durante la battaglia di Groznyj, in Cecenia. In quell'occasione, le forze di difesa lasciarono penetrare a fondo gli attaccanti, sorprendendoli lungo il tragitto verso il centro cittadino con numerose imboscate. Il teorico vantaggio rappresentato dai mezzi blindati si trasformò ben presto in un grosso handicap per gli attaccanti, che rimasero inchiodati lungo le strette strade di Groznyj bersagliati da piccoli gruppi di fuoco appostati sui palazzi della città. Errori simili, va detto, furono commessi anche dall'esercito turco a partire dal 2017 in Siria del Nord, sia contro le forze dell’ISIS che quelle curde dell’YPG. Ankara, infatti, inviò i suoi Leopard 2 a combattere in uno scenario prevalentemente urbano, mentre il tank di fabbricazione tedesca – in dotazione anche all'esercito svizzero – era stato pensato per contrastare altri carri armati.

Le perdite stimate

Tornando agli avvenimenti più recenti, a detta di molti analisti i campi di battaglia ucraini sono un incubo per i carristi russi. Come sottolineato dal Wall Street Journal, l'Ucraina è un vero e proprio «cimitero di carri armati». Un bilancio preciso è difficile da stilare poiché le informazioni che arrivano dal fronte sono spesso frammentarie. Quantificare le perdite è molto difficile, ma quel che è certo è che Mosca ha pagato un pesante tributo. Una lista attendibile l’ha stilata il sito Oryx, un progetto di un gruppo di analisti militari olandesi che ogni giorno verifica in modo indipendente le perdite degli eserciti coinvolti nel conflitto basandosi esclusivamente su prove video o fotografiche. Le perdite russe di mezzi corazzati sarebbero molto ingenti: dall’inizio dell’invasione, Mosca si sarebbe vista distruggere ben 278 carri armati T-64, T-72 nelle sue diverse versioni, T-80 e T-90,  ossia il 2% della sua forza totale (Forbes stima che l'esercito russo dispone di 12.420 tank, ndr.). Includendo anche blindati leggeri e camion, la Federazione russa avrebbe perso 1.775 mezzi – a fronte dei 521 mezzi ucraini (di questi, solo 74 sono carri armati) – e secondo alcuni analisti citati da Bloomberg, è dalla Seconda guerra mondiale che un così alto numero di mezzi pesanti militari è stato distrutto in così poco tempo.

Lo stop alla fabbrica

È intanto notizia di mercoledì che il più grande produttore di carri armati e veicoli blindati della Russia, Uralvagonzavod, ha interrotto la produzione a causa della carenza di forniture. Lo affermano fonti di stampa ucraine e un post su Facebook dello Stato maggiore delle forze armate ucraine. Uralvagonzavod, uno dei più grandi produttori di tank al mondo con 30.000 dipendenti l'anno scorso, ha dovuto interrompere temporaneamente la produzione a Nizhny Tagil. Queste società sono specializzate nella produzione e riparazione di carri armati, nonché di altre attrezzature corazzate necessarie alle forze armate della Federazione russa. L'azienda è stata inserita nell'elenco dell'UE delle compagnie russe soggette a sanzioni perché, si legge nel documento europeo, «i carri armati T-72B3 consegnati da Uralvagonzavod alle forze armate russe sono stati utilizzati dalla Russia durante l'invasione illegale dell'Ucraina nel 2022». A complicare le cose per i russi c'è anche il fatto che le forze ucraine tendono a recuperare tutti i veicoli nemici messi fuori uso, in modo che non possano essere recuperati e utilizzati per ripararne altri.

Che cosa è il T-72?

Il carro pensante T-72 è un retaggio dell’epoca sovietica. È in servizio nell’esercito russo fin dal 1973 e per questo è quello più vecchio tra quelli ancora oggi utilizzati. Il T-72B è un carro armato di seconda generazione, prodotto in oltre 30.000 esemplari e diverse versioni. È armato con un cannone da 125 mm. Il suo motore da 840 CV gli permette di raggiungere al massimo 60km/h su strada e 45 km/h su terreni accidentati. Da buon russo, è un gran bevitore: consuma infatti dai 2 ai 4 litri per chilometro.

Un T-72 sfila per le strade di Mosca
Un T-72 sfila per le strade di Mosca
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