Cassa malati

«Un colpo durissimo sia per i cittadini sia per le finanze cantonali»

Il direttore del DSS Raffaele De Rosa commenta la stangata sui premi a livello ticinese - Nel 2026 cresceranno mediamente del 7,1% - Il potenziale di risparmio per chi intende cambiare assicuratore è importante
©Pablo Gianinazzi
Francesco Pellegrinelli
23.09.2025 21:00

Nuovi premi: nuova stangata. Nel 2026 i premi di cassa malati in Ticino cresceranno in media del 7,1%. «Si tratta di un colpo molto duro per la popolazione ticinese», commenta al CdT il direttore del DSS, Raffaele De Rosa. «Un colpo che giunge in un contesto già difficile, sia per i cittadini sia per le finanze cantonali». L’annuncio di oggi segue infatti i forti rincari già registrati negli anni precedenti: +10,5% nel 2025, +10% nel 2024 e +9,2% nel 2023. «Ci troviamo di fronte a un sistema vizioso, fondato su incentivi distorti e privo di correttivi interni: chi eroga più prestazioni guadagna di più», ha detto De Rosa.

La storia, insomma, si ripete. Berna annuncia i premi, e il Ticino assiste con le armi spuntate alla decisione. Non bastasse, ancora una volta il nostro cantone è, in assoluto, quello più colpito dall’aumento dei premi che, a livello federale, invece crescono mediamente del 4,4%. Una differenza importante che il consigliere di Stato attribuisce a vari fattori: «In Ticino la spesa è influenzata da una densità di fornitori di prestazioni superiore alla media nazionale, dall’alto volume delle prestazioni erogate e in parte da una struttura demografica caratterizzata da una popolazione più anziana».

Premi per fascia di età

Anche considerando i premi per fascia d’età, gli aumenti in Ticino risultano superiori rispetto agli altri cantoni, sia in termini percentuali sia assoluti. Per gli adulti (dai 26 anni) l’incremento medio sarà del 6,9% (circa 37,5 franchi in più al mese). Per i giovani adulti del 7,3% (circa 28 franchi in più al mese) e per i minorenni del 7,7% (circa 10,50 franchi in più al mese). In valore assoluto, il premio medio mensile raggiungerà 582,60 franchi per gli adulti, 409,80 franchi per i giovani adulti e 148,20 franchi per i bambini.

Potenziale di risparmio

Come ogni anno, la variazione di costo tra i principali assicuratori malattia (e quindi il potenziale risparmio per chi decide di cambiare cassa malati) è importante. Prendendo in esame una forchetta ristretta di assicuratori, ossia quelli che coprono il 90 % degli assicurati, il premio più basso ammonta a 676 franchi (Sanitas); quello più alto a 768,7 franchi (Swica). Il potenziale di risparmio su 12 mesi è quindi di 1.324 franchi. Abbastanza grande per valutare un cambiamento di cassa. «È una facoltà data dalla LAMal, una delle poche in mano al cittadino, assieme alla scelta della franchigia e dei modelli assicurativi come il medico di famiglia». Secondo De Rosa, vale la pena che ognuno faccia le sue valutazioni per ridurre la spesa. Con un «ma»: anche l’anno prossimo gli assicuratori vorranno recuperare la parte di premi incassata di meno, caricandola sul nuovo rincaro: «È l’effetto perverso del sistema, ma il cittadino non ha molte frecce nel suo arco e quindi vanno sfruttate».

28 settembre

Che dire allora delle iniziative sui premi di cassa malati su cui voteremo il prossimo 28 settembre? Non sono anche questi le uniche frecce a disposizione dei cittadini? Ancora De Rosa: «Entrambe le proposte sono allettanti, soprattutto se le leggiamo in relazione alle difficoltà del ceto medio ticinese. Entrambe, però, presentano interrogativi importanti sul loro finanziamento: un’eventuale accoglimento avrebbe ripercussioni sulle finanze cantonali e comunali, rendendo necessario reperire risorse tramite un aumento del moltiplicatore e una riduzione dei servizi».

Più in generale, De Rosa ricorda come già oggi il sistema ticinese consenta di aiutare, con il modello RIPAM, un cittadino su tre. «La crescita dei premi annunciata  oggi comporta di fatto un adeguamento automatico della spesa per i sussidi di cassa malati (RIPAM) che nel 2026 salirà a 453,5 milioni, ossia 30 milioni in più rispetto ai dati di preconsuntivo 2025». Secondo De Rosa, il meccanismo automatico dimostra che l’attuale sistema RIPAM ticinese è tra i più sociali e generosi in Svizzera.

Spesa pro capite

Per quanto riguarda il consumo di trattamenti, il Ticino si conferma il cantone con la spesa pro capite più elevata a livello nazionale. Secondo i dati dell’Ufficio federale della sanità pubblica, tra giugno 2024 e giugno 2025 in Ticino sono state erogate prestazioni mediche per 5.890 franchi pro capite, pari a una media mensile di 490 franchi. Nello stesso periodo, la media svizzera si attesta a 4.810 franchi, ovvero circa 400 franchi al mese. In altre parole, la spesa pro capite in Ticino risulta superiore di circa il 22% rispetto alla media nazionale. «Questo deve fare riflettere e richiamare a una responsabilità collettiva tutti gli attori che partecipano al sistema: la Confederazione, i medici, i fornitori di prestazioni, gli ospedali, gli assicuratori malattia, i cantoni e i cittadini».

Crescita per voce di spesa

Ma quali sono le voci di spesa che crescono di più? Al primo posto troviamo la fisioterapia, i cui costi sono cresciuti tra il 2019 e il 2024 del 9,2%. Seguono il settore ambulatoriale ospedaliero (+6,2%), gli Spitex (+5,6%) e la spesa per i medicamenti (+4%). Proprio su quest’ultima voce il Consiglio di Stato, su proposta del DSS, ha recentemente ha presentato due iniziative cantonali attualmente al vaglio del Gran Consiglio. In Ticino – ha ricordato il direttore del DSS – i medicamenti sono infatti diventati la seconda voce di spesa, dopo gli studi medici. Parliamo di 376 milioni di franchi nel 2024, pari al 18% dei costi complessivi. «Queste due proposte permetterebbero di risparmiare 3 punti percentuali sui premi», avverte De Rosa, che si dice cosciente delle resistenze a livello federale da parte delle lobby farmaceutiche.

Il secondo ambito di spesa sotto la lente del Dipartimento, e motivo di preoccupazione per il consigliere di Stato De Rosa, è il settore ambulatoriale: negli ultimi cinque anni in Ticino i costi sono aumentati del 6,2% negli ospedali, e del 3% negli studi medici. «Sebbene i margini di intervento cantonali siano limitati, nell’ambulatoriale il Cantone ha agito tempestivamente con il blocco delle autorizzazioni per una decina di specialità mediche nelle quali si ritiene che vi sia un eccesso di offerta, e attraverso una correzione del punto tariffale per le prestazioni mediche, decisione del Governo impugnata dal TAF», spiega De Rosa per il quale il Cantone «ha sfruttato tutti i margini di manovra offerti dalla legge federale».

Pianificazione ospedaliera

Ma non si poteva agire di più a livello di pianificazione ospedaliera da poco approvata dal Gran Consiglio? Al riguardo, la replica di De Rosa è ferma: «La pianificazione, per legge, agisce solo sul settore ospedaliera stazionario dove attraverso lo strumento della negoziazione dei volumi di prestazioni, riusciamo a contenere la spesa». Nel medio termine questa voce è cresciuta del 1,6%, in linea con l’aumento registrato a livello nazionale (+1%). «Anche in questo ambito siamo comunque intervenuti con nuovi strumenti: la nuova pianificazione introdurrà quote di mercato e numeri minimi, che spingeranno a una maggiore concentrazione delle prestazioni». 

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