Vi piace la «nuova» piazza del Sole?

Una dozzina di alberi in vaso e dell’arredo urbano amovibile, color rosso. Il progetto «SoStare al Sole» voluto dalla Città per rendere piazza del Sole a Bellinzona più «vivibile» pure in estate è realtà. L’obiettivo è quello di trasformare l’agorà per antonomasia della capitale in un luogo di sosta e di aggregazione. L’idea sembra piacere, stando alle voci raccolte in città e ai commenti sui social media, anche se ci si aspettava forse un po’ più d’ombra. «Un intervento semplice ma significativo, pensato per rendere la piazza più accogliente e fruibile, senza compromettere lo svolgimento» delle varie manifestazioni, rileva il Municipio. La fase di prova si concluderà il 31 ottobre; in seguito l’Esecutivo valuterà se riproporre il concetto elaborato dai Servizi urbani nel 2026. Affinché la Turrita sia «più vivibile, dinamica e anche un po’ più verde».

I vari progetti
È da più di quarant’anni - da quando cioè il compianto architetto Livio Vacchini presentò il primo progetto per la rivalorizzazione dello spazio - che si parla di come «sfruttare» questo luogo dal potenziale innegabile. Un’area che, all’inizio degli anni Ottanta, era ancora un parcheggio; allora si ipotizzavano due grandi specchi d’acqua ed altrettante lunghe panchine in granito. Non solo. S’immaginava inoltre la posa di una serie di alberi in grandi vasi di gneiss. Poi però nel 1997 il gruppo PPD in Consiglio comunale inoltrò una mozione che in sostanza chiedeva di eliminare l’arredo urbano preconizzato. Da un lato per motivi di risparmio, dall’altro per non pregiudicare l’utilizzo della piazza quale epicentro di eventi. E alla fine degli anni Novanta i bellinzonesi si recarono persino alle urne per esprimersi sulla pavimentazione: prevalse il calcestruzzo (con inserti di gneiss) sulle lastre di granito. Fecero seguito diversi progetti (come il centro commerciale, congressuale e alberghiero da 80 milioni della Migros, l’hotel da 13 milioni, l’avveniristico «Flying Roof», ossia un tetto... volante per coprire l’agorà, e l’effimera installazione artistica «Nuvola piovasca» (che ha rigenerato cittadini e turisti nel 2019) e, soprattutto, il tema è tornato più volte al centro del dibattito politico.

Cari lettori, a voi piace il nuovo volto di piazza del Sole? Diteci la vostra scrivendo a [email protected]