Frontalieri

Via libera in Commissione del Senato all'accordo fiscale

Lo ha annunciato il senatore del Partito democratico Alessandro Alfieri – A breve il testo dovrebbe quindi passare in Senato e poi toccherà alla Camera dei deputati
© CdT/Gabriele Putzu
Red. Cantone
19.01.2023 14:12

Ci siamo: la Commissione congiunta Esteri e Finanze del Senato italiano, quest'oggi, ha ratificato l'accordo fiscale sui frontalieri. Ad annunciarlo è stato il senatore del Partito democratico Alessandro Alfieri: «Finalmente, dopo due anni di lavoro, oggi al Senato in Commissione congiunta Esteri e Finanze abbiamo dato via libera al testo di ratifica dell’accordo fiscale Italia-Svizzera. Grazie a questo provvedimento tuteliamo i lavoratori frontalieri e garantiamo risorse aggiuntive per i comuni di frontiera. È un grande risultato che ci rende estremamente soddisfatti. Il testo approvato oggi è frutto di un lungo percorso di ascolto, confronto e concertazione con le forze sociali e le comunità dei comuni di confine per cui mi sono speso in prima persona».

A breve il testo dovrebbe quindi passare in Senato e poi toccherà alla Camera dei deputati. Ricordiamo che a causa della caduta del Governo di Mario Draghi, l'iter di approvazione del nuovo testo (che dovrebbe sostituire quello precedente, in vigore dal 1974) aveva subito un ritardo, tanto che la nuova intesa non era potuta entrare in vigore nel gennaio di quest'anno.

In campagna elettorale, intervistati dal Corriere del Ticino, molti leader dei partiti italiani avevano ribadito di voler concludere prima possibile, e con un voto positivo, l’iter del trattato sulla doppia imposizione. Lo avevano detto Matteo Salvini, Enrico Letta e anche Giuseppe Conte. E lo aveva confermato in occasioni pubbliche, sia a Como sia a Varese – città quest’ultima dalla quale proviene – pure il neo-ministro dell’Economia, il leghista Giancarlo Giorgetti.

Il Parlamento federale, dal canto suo, aveva votato in via definitiva il nuovo accordo fiscale con l’Italia lo scorso 18 marzo. La prima Camera a dare strada libera al testo era stata il Consiglio degli Stati, il 13 dicembre 2021; il Consiglio nazionale si era invece espresso il 1. marzo 2022. In entrambi i casi, l’UDC aveva chiesto che la ratifica dell’accordo fosse rinviata in attesa di una soluzione del problema dell’accesso elvetico al mercato bancario italiano, ma le mozioni (Chiesa e Marchesi) erano state respinte a larga maggioranza.

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