L'editoriale

Una protesta macabra che fa breccia

Una dozzina di carcasse di pecore e agnelli in Piazza Governo a Bellinzona: l'insolita e discutibile performance è risultata dannatamente efficace
© TiPress
Paride Pelli
29.04.2022 06:00

L’ultima volta fu nel 1992, quando per un istante in Piazza Governo a Bellinzona la terra tremò. Quel giorno, i proprietari di cave di granito della Riviera scaricarono un’enorme pietra, dal peso di 22 tonnellate, davanti a Palazzo delle Orsoline, ostruendone in parte l’ingresso, per denunciare alcune situazioni irregolari nel settore. Una protesta clamorosa, che dopo trent’anni ha visto una sorta di remake più macabro e truculento, ma altrettanto incredibile: tre giorni or sono, alcuni allevatori hanno abbandonato nella stessa piazza una dozzina di carcasse di pecore e agnelli dopo l’ultimo attacco del lupo ad un gregge della Val Rovana. Oltre a riportare al clamore delle cronache il delicato tema del difficile rapporto tra uomo e grandi predatori, la protesta ha avuto una eco dirompente. L’insolita e discutibile performance, degna di Maurizio Cattelan, ha fatto breccia: la modalità comunicativa adottata, così istintiva e «di pancia», sicuramente non rifinita a tavolino, ha avuto il potere di risultare dannatamente efficace. Almeno a livello mediatico: oggi quasi tutti in Ticino sono a conoscenza che esiste, tra le altre, anche una «questione lupo» da risolvere. I danni provocati dagli attacchi di questo predatore sono d’altronde diventati insostenibili per gli allevatori, che hanno nei capi di bestiame il loro unico «capitale» e che ora chiedono allo Stato un intervento risolutore. Dalle montagne, con un solo gesto questi uomini hanno trasportato la loro profonda preoccupazione fin nel cuore del Ticino: un gesto deliberatamente provocatorio, certo, ma che ha aperto gli occhi di molti su un problema reale. Nell’annosa disputa tra chi sostiene che i grandi predatori appartengano alla fauna indigena della Svizzera e svolgano un ruolo centrale nell’equilibrio della natura, e vadano perciò protetti, e chi vorrebbe la loro eliminazione, una cosa è certa: la protesta davanti a Palazzo ha colpito l’opinione pubblica. Ora bisognerà vedere se riuscirà a far impegnare anche la politica, chiamata a intervenire affinché amarezza e frustrazione non si trasformino in collera, sentimento ben più difficile da gestire.

Correlati