Detto tra noi

Insidie e incognite anagrafiche

Un tempo si cercava di nascondere la propria età, oggi, però, grazie a pratiche quali il fitness e alle soluzioni offerte dal bisturi e dalle case farmaceutiche in grado di mascherare l’anagrafe, si calca la mano sulla propria data di nascita in modo da provocare stupore
Mauro Rossi
19.08.2022 06:00

Un tempo il galateo imponeva che ad una signora non si chiedesse mai l’età e, nel rispetto di questa regola, iniziarono a fiorire e a circolare battute e citazioni che avevano quale obiettivo aiutare le donne a sfuggire al rischio di dover rivelare i propri anni. A chi si mostrava interessato alla questione si poteva dunque replicare con l’elegante frase inglese «Man As He Feels, Woman As She Looks» («L’uomo ha l’età che si sente, la donna quella che mostra») oppure si poteva citare quel filosofo che sosteneva che «l’età è nella traiettoria vitale umana soltanto un certo modo di vivere». Io stesso quando una donna – desiderosa di mascherare l’anagrafe e nel contempo certa di sentirsi definire, anche solo per galanteria, molto più giovane di quanto fosse in realtà – mi poneva la domanda «Quanti anni mi darebbe?», rispondevo senza esitazione: «Le darei l’ergastolo, vista la pericolosità del suo fascino». Con il trascorrere del tempo non sono state però solamente le frasi ad effetto ad aiutare a sfuggire ai quesiti anagrafici: più si diffondevano le applicazioni della cosmetica e della chirurgia estetica (e non solamente in campo femminile ma anche tra gli uomini, categoria in cui la civetteria spesso raggiunge se non addirittura supera quella del gentil sesso), tanto più aumentava la preoccupazione di quanti erano disposti a ricorrere a qualsiasi espediente non solo per evitare di rispondere ad una domanda ritenuta indelicata, ma anche per evitare in qualsiasi modo all’interno dei discorsi date o riferimenti capaci di rivelare, anche indirettamente, il proprio anno di nascita. Con risultati, va detto, il più delle volte tragicomici se non addirittura grotteschi e imbarazzanti.

Negli ultimi anni, con pratiche fitness e soluzioni offerte dal bisturi e dalla case farmaceutiche in grado di mascherare in maniera straordinaria l’anagrafe; oggi che la conclusione della vita non dipende più quasi esclusivamente dall’incalzare degli anni, ha fortunatamente poco senso cercare di nascondere la propria età. Anzi, spesso accade proprio l’opposto, ossia che sempre più donne e uomini, forti della loro eccellente condizione fisica, calchino la mano sui propri dati anagrafici in modo da provocare stupore nell’interlocutore il quale non trova rispondenza tra il loro look e la loro carta d’identità.

Personalmente invece, quando qualcuno mi rivolge la fatidica domanda, continuo a buttare la cosa sul filosofico, spesso ritrovandomi a citare quel celebre scrittore italiano che, in un suo libro, mette in bocca ad un suo personaggio le seguenti parole: «Tu chiederesti a qualcuno che incontri in metropolitana a che fermata è salito? Quello che al massimo è importante sapere di lui è se, in vista di una stazione d’arrivo che ci si augura sia il più lontano possibile, sta viaggiando in modo confortevole».