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Paternità, istruzioni per l’uso

Il biennio di pandemia che ha avuto i suoi picchi proprio durante questo periodo e i venti di guerra che soffiano sull’Europa hanno messo un po’ in ombra la ricorrenza del 19 marzo, la Festa del Papà
Mauro Rossi
18.03.2022 06:00

Il biennio di pandemia che ha avuto i suoi picchi proprio durante questo periodo e i venti di guerra che soffiano sull’Europa hanno messo un po’ in ombra la ricorrenza del 19 marzo, la Festa del Papà, celebrazione tra le più antiche - le sue origini risalgono infatti al V secolo - che pone l’accento su una delle figure più importanti ma anche più complesse della struttura civile umana: quella del padre, appunto. Importante perché, per millenni, il ruolo paterno è stato quello di cardine dell’architettura familiare e sociale. Difficile perché, oltre a reggersi su presupposti più fragili rispetto a quelli di sangue e di cordone ombelicale materni («Mater semper certa est, pater nunquam», ricordavano saggiamente i romani), nell’ultimo secolo la figura paterna ha visto drasticamente mutare il suo ruolo. Il «padre padrone» autocrate, autoritario e inflessibile del passato, in larga parte del mondo fortunatamente non esiste più, sostituito da una figura il più delle volte dai contorni labili, fragili nella quale - complici anche i sempre più rapidi mutamenti sociali in corso - i figli faticano a trovare un autorevole punto di riferimento e che lei stessa fatica ad identificarsi in modo preciso, oscillando con fare incerto tra paternalismo, amicalità, deresponsabilizzazione e improvvisato psicologismo. Quello del papà, oggi più che mai, è insomma un ruolo complicatissimo, per il quale non esistono scuole preparatorie e che, sovente, fornisce preziosi suggerimenti quando ormai è tardi. E proprio in tema di «istruzioni per l’uso sulla paternità», vorrei condividere un utilissimo decalogo in materia stilato dallo scrittore americano Robert Fulghum.

1. I figli non sono animali domestici.
2. La vita che effettivamente vivono e la vita che credi stiano vivendo non è la stessa.
3. Non prendere troppo sul personale ciò che i tuoi figli fanno e dicono.
4. Non annotare puntigliosamente tutto di loro: una memoria corta in questo campo è utile.
5. Lo sporco e il disordine sono un terreno fertile per il benessere.
6. Resta fuori dalle loro stanze durante e dopo la pubertà.
7. Stai lontano dalle loro amicizie e dalla loro vita amorosa a meno di non essere espressamente interpellato.
8. Non preoccuparti del fatto che non ti ascoltano mai; preoccupati che ti osservino sempre.
9. Impara da loro; hanno molto da insegnarti.
10. Amali a lungo ma lasciali andare presto.

In conclusione: non saprai mai veramente che tipo di genitore eri o sei e se hai svolto bene o male il tuo compito. Mai. E ti preoccuperai di questo e di loro finché avrai vita. Quando però i tuoi figli diventeranno genitori, osservando ciò che faranno avrai parte della risposta.

Buona Festa del Papà a tutti!