Calcio

Uno strano pomeriggio

La giornata atipica di Renato Steffen al St. Jakob-Park
Nicola Martinetti
21.05.2023 23:30

Fischiato. Abbracciato. Sollecitato. Renato Steffen, al St. Jakob-Park, ha vissuto un pomeriggio davvero strano. Atipico in ogni sfaccettatura, nonché ricco di elementi contrastanti. Per il nazionale elvetico si trattava del primo ritorno a Basilea, dall’addio al club renano. Un’occasione che il pubblico di casa, focoso quasi quanto il 31.enne argoviese, non ha ovviamente mancato per sottolineare al diretto interessato il disappunto nel rivederlo con indosso un’altra maglia. Per novantacinque minuti dalla Curva Muttenz - ma non solo - sono in effetti piovuti fischi all’indirizzo del numero undici bianconero. Anche perché dopo appena quattro minuti, l’ala svizzero-tedesca - proprio sotto la frangia più calda del tifo renano - ha salvato sulla linea un gol già fatto, strozzando l’urlo in gola a migliaia di supporter rossoblù.

La particolare attenzione nei suoi confronti, suggerivamo, non ha tuttavia esaltato il nazionale rossocrociato. Che per lunghi tratti, al netto di qualche giocata estemporanea, è scomparso tra le pieghe del match. Eppure, come spesso gli è accaduto nelle ultime settimane, al momento opportuno ha saputo trovare la via per rivelarsi decisivo anche in fase realizzativa. Tra bravura e fortuna, a conti fatti, la firma sul pareggio in casa dei basilesi l’ha del resto posta lui. Allegando un gol su punizione al già citato salvataggio sulla linea. La cosa interessante, è che alla luce di determinati presupposti, anche il suo côté più indomito assume tutt’altra valenza. Lo si era già visto a Lucerna, dove il siparietto con Saipi era stato archiviato senza alcuno strascico. Lo stesso, siamo pronti a scommetterci, accadrà anche con le forti dichiarazioni nei confronti di Amoura, riportate sopra. L’ultimo botto, tra una bastonata e una carezza, incluso nello strano pomeriggio del «Chihuahua» di Aarau.

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