Itinerari

La magia dei giardini

In primavera riaprono al pubblico luoghi che vivono di uno spettacolare connubio tra arte e natura
Parco botanico Scherrer di Morcote. © CdT/Archivio
Michele Castiglioni
21.04.2023 07:15

Tra le cose più belle della stagione primaverile ci sono senz’altro i profumi che si spandono nell’aria e i colori che rivivificano il paesaggio. I boschi tornano a lentamente colorarsi di verde, i prati rinverdiscono con le prime piogge (per altro sempre meno abbondanti con l’avanzare del cambiamento climatico) e sbocciano fiori ovunque. Naturale conseguenza di tutto ciò e dell’allungarsi delle giornate è il riacutizzarsi della voglia di stare all’aperto, tra passeggiate, escursioni e scampagnate, approfittando della natura accogliente e rinata. Magari in un parco botanico o in un giardino dove ammirare specie vegetali particolari per rarità o concentrazione.

In questo periodo, infatti, riaprono tutti i luoghi deputati alla cura ed all’esposizione delle piante: favolosi giardini che, grazie alle pubbliche istituzioni o alla passione di privati cittadini, raccolgono veri e propri tesori sotto forma di vegetali decorativi ed esotici. Nel nostro territorio e, più in generale nella regione insubrica, sono numerosi i giardini e i parchi ben curati e popolati da piante pregiate, ma alcuni spiccano in modo particolare. Come, ad esempio, le isole di Brissago dove, in questo periodo, riparte la stagione delle visite; delle due, l’Isola Grande (Isola di San Pancrazio), a differenza dell’Isola Piccola (Isola di Sant’Apollinare o Isola dei conigli), è aperta al pubblico e ospita un rinomato giardino botanico che risale alla fine dell’Ottocento, dove è possibile ammirare rari esemplari di piante esotiche (oltre 1700 specie) in una cornice unica. Non molto distante, sulla sponda opposta del lago troviamo il Parco Botanico del Gambarogno che presenta una spettacolare fioritura primaverile, vantando, tra le molte specie interessanti, «1000 qualità diverse di camelie e 600 di magnolie». Restando sul Lago Maggiore, vanno citati gli splendidi giardini delle Isole Borromee e, sempre nel novero dei possedimenti del nobile casato milanese aperti al pubblico, il Parco Pallavicino di Stresa; tutti degni rappresentanti della meravigliosa opulenza con la quale le grandi famiglie del passato facevano realizzare giardini splendidamente curati e progettati in equilibrio tra natura e arte. E, sempre girando nei dintorni del Lago Maggiore, ecco il parco di Villa Taranto a Pallanza, creazione negli anni Trenta del secolo scorso dal capitano scozzese Neil McEacharn e così nominato in ricordo di un suo avo (il Maresciallo McDonald) che fu nominato Duca di Taranto da Napoleone. Parco che ospita migliaia di piante importate da ogni parte del mondo e che, negli intenti di McEacharn, potesse durare nel tempo, tanto che, per garantirne la continuità, ne fece dono allo Stato Italiano. In zona Varese troviamo invece Villa Cicogna Mozzoni a Bisuschio e Villa Porta Bozzolo a Casalzuigno, con i loro giardini barocchi «all’italiana», nonché, sul versante lariano, le molte ville edificate sulle sponde del Lago di Como, con giardini che sono vere opere d’arte, come quello di Villa Carlotta a Tremezzina, dove è possibile visitare il celebre parco, che si dipana tra piante rare e opere d’arte – queste ultime ospitate da un museo – ma anche la comasca Villa Olmo o ancora i celebri giardini di Villa Melzi a Bellagio.

Tornando in Ticino, meritevole di una visita in questa stagione, c’è pure il magnifico Parco delle Camelie di Locarno, inaugurato nel marzo 2005 in occasione del Congresso mondiale dell’International Camellia Society (ICS) e oggi attrazione internazionale proprio in virtù delle preziose piante che lo caratterizzano e che garantiscono un periodo di fioritura che copre i tre quarti dell’anno. Curiosità: in questo parco sono presenti alcune specie di camelie «ancora da identificare». Nel Luganese da visitare ci sono invece il Parco San Grato a Carona e il Parco Scherrer a Morcote, quest’ultimo chiamato anche «il Giardino delle Meraviglie». Infine, menzione pure per il Parco Tassino, un tempo riserva di caccia della famiglia Enderlin, che sporgendosi con la sua collina a lato della stazione ferroviaria di Lugano, fa bella mostra delle numerose piante di rose che ivi prosperano grazie alla perfetta esposizione a sud, oltre a numerose piante secolari.

Naturalmente molti altri giardini, ville e parchi mancano a questo breve e succinto appello, ma quelli citati sono sicuramente tra i più bei luoghi dove godere della bella stagione, scoprendo meraviglie botaniche e artistiche del nostro territorio.

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