Il reportage

Il paese a zero gradi in piena estate

L'ondata di caldo colpisce l'Europa ma non La Brévine nel Canton Neuchâtel
Andrea Stern
Andrea Stern
24.07.2022 06:00

Jean-Daniel Oppliger mostra lo schermo appeso a una parete del suo Hotel de Ville, un albergo e ristorante sulla piazza centrale della Brévine. «Vedete? - indica -. Questa mattina, attorno alle cinque, avevamo una temperatura di 0,6 gradi».

Siamo a luglio inoltrato e l’Europa è stretta nella morsa del caldo. Ma nel villaggio del canton Neuchâtel nessuno si stupisce se il termometro flirta con l’isoterma di zero gradi. A giugno è successo un paio di volte che la colonnina di mercurio scendesse in territorio negativo. In questo mese di luglio no, ma finora la stazione ufficiale di MeteoSvizzera ha comunque misurato quattordici notti con temperature minime inferiori ai 5 gradi.

«L’altra mattina sono passati a bere un caffè due contadini, i quali mi hanno raccontato di aver visto dei prati tutti bianchi - riprende il gerente dell’Hotel de Ville -. Significa che poco fuori dal villaggio la temperatura è scesa sotto gli zero gradi. È strano, perché normalmente le prime gelate arrivano sempre ad agosto, ma non è neanche così eccezionale».

Di notte sulle vette delle montagne circostanti si crea dell’aria fredda, che poi cerca di scendere a valle.Siccome la Brévine è il punto più basso della valle, il freddo si ferma e si accumula qui

La Siberia della Svizzera

La Brévine, soprannominata la Siberia della Svizzera, detiene il record nazionale di freddo in un centro abitato, con i -41,8° registrati il 12 gennaio 1987. Lo scorso inverno è stato un po’ più mite del solito, ma sono comunque stati raggiunti i -25,1°. E anche d’estate il villaggio situato a 1.043 metri sopra il mare riesce a distinguersi per il suo clima singolarmente freddo.

«Di notte sulle vette delle montagne circostanti si crea dell’aria fredda, che poi cerca di scendere a valle - spiega Oppliger -.Siccome la Brévine è il punto più basso della valle, il freddo si ferma e si accumula qui».

Questo fenomeno spiega perché mentre nell’intera Svizzera si boccheggia, a La Brévine si continua a dormire della grossa.

«Non è vero che qui fa sempre freddo - sostiene Anne Huguenin, titolare del B&B Les Cottards -. Anzi, questa estate sta facendo particolarmente caldo, di giorno capita di arrivare a 30 gradi. Dicono che sia il riscaldamento climatico, io non lo so, però so che in passato capitava raramente di osservare simili temperature».

Fatto sta che durante la notte La Brévine resta un’oasi di freschezza senza eguali. «Ci sono persone che vengono qui in vacanza da Ginevra, Losanna o dalla Svizzera tedesca - spiega Huguenin -, perché sanno che qui potranno dormire bene. La sera arriva sempre il fresco. Anche in piena estate non ricordo che le temperature minime notturne abbiano mai superato i 10/15 gradi».

Un argomento di marketing

In questa bollente estate, il villaggio neocastellano si ritrova con un imbattibile argomento di marketing. «Sto lavorando molto meglio degli scorsi anni - riprende Oppliger -. LaBrévine non è esattamente una meta turistica estiva, ma quest’anno mi capita spesso di avere tutte e otto le camere occupate. Molti clienti dicono che hanno scelto La Brévine perché sperano di dormire bene. E anche di giorno si nota un viavai sicuramente maggiore rispetto alle scorse estati».

Chissà, il freddo potrebbe diventare la chiave di sviluppo di un villaggio di circa 600 abitanti che, per il resto, resta profondamente ancorato al mondo rurale.

Un primo tentativo risale al 2012, quando è stata organizzata la prima«Fête du froid», la festa del freddo, un evento che ogni anno a febbraio raduna gli amanti delle gelide temperature attorno a una calda fondue. Ora le autorità comunali stanno pensando di andare oltre creando un «Centre du froid», un progetto turistico il cui credito di progettazione sarà messo in votazione entro fine anno.E non è escluso che si possa pensare anche a una strategia per attirare turisti in estate.

«Per noi queste temperature sono assolutamente normali - osserva Jean-Maurice Gasser, organizzatore della «Fête du Froid» ed ex sindaco -. Però effettivamente ci rendiamo conto che il freddo può essere motivo d’attrazione anche durante l’estate».

Non da ultimo perché le alternative a La Brévine sono poche e decisamente più difficili da raggiungere.Tra le stazioni di misurazione di MeteoSvizzera, negli scorsi giorni temperature vicine agli zero gradi sono state registrate solo alPiccoloCervino, al Mittelallalin e allo Jungfraujoch. Rispettivamente a 3.873, 3.500 e 3.580 metri di quota.

LaBrévine non è esattamente una meta turistica estiva, ma quest’anno mi capita spesso di avere tutte e otto le camere occupate. Molti clienti dicono che hanno scelto La Brévine perché sperano di dormire bene
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