Turismo

Viaggi e inflazione, un'altra stangata estiva

In viaggio da Lugano verso cinque mete, dal Galles al Salento: quanto sono aumentati i prezzi, in un anno?
© KOEN VAN WEEL
Davide Illarietti
14.05.2023 19:15

Il turista moderno non torna mai sul luogo del delitto. Se lo facesse - come i colpevoli nei romanzi gialli - si accorgerebbe che, a distanza di tempo, le mete di villeggiatura cambiano. La palma, il ristorante di pesce, la Sfinge sono sempre lì, identici: ma i prezzi di solito sono aumentati.

Varrà anche per l’inflazionatissima estate 2023. La domanda non è se, ma quanto spenderanno in più i ticinesi per godersi le meritate vacanze? «Impossibile fare stime generali» ripetono le agenzie. I rincari nel settore turistico variano in base a dove, quando, con che mezzi, con o senza scalo. L’unico modo per farsi un’idea, allora, è proprio fare il confronto con i viaggi del passato: stessi posti, stesso periodo. Mettendo insieme esperienze e scontrini di un anno fa, all’interno di un piccolo campione non rappresentativo come la redazione de La Domenica, qualche differenza balza all’occhio.

Salento infuocato

Primo esempio. Una settima in Salento a fine luglio. La destinazione è un campeggio sul mare di Gallipoli, acqua da sogno, certi bungalow con veranda che ricordano i caraibi. Da Lugano sono 11 ore e 40 di auto, l’anno scorso tra benzina e caselli il collega ha pagato (a spanne) 406 franchi andata e ritorno, di cui 264 per la benzina. Oggi ne spenderebbe 214: un pieno di super in Ticino costa meno (il 19 per cento circa) dopo il picco dell’estate scorsa, anche se non si è ancora tornati ai livelli pre-Covid.

Il viaggio in auto è faticoso, ma si presta bene ai raffronti. In aereo le cose si complicano. Da Zurigo a Brindisi con Swiss un biglietto costa 506 franchi a persona, oggi per luglio: il tempo si riduce di sei volte, ma bisogna aggiungere il viaggio in treno a Kloten (2 ore, 35 franchi a tratta). Per fare un paragone «bisognerebbe tenere in conto con quanto anticipo viene prenotato il viaggio, è un fattore importantissimo nel determinare il prezzo dei biglietti» sottolinea Giancarlo Leonardi, responsabile vendite di Kuoni in Ticino. Il rincaro c’è stato. «Questo è fuor di dubbio. Ma dare delle cifre è molto difficile».

La pensioncina in Galles

Le stime per il settore aereo in Europa «ballano» tra il 10 e il 20 per cento in più rispetto all’estate scorsa. Quanto incidono sul budget? Secondo esempio. Da Lugano a Londra, decollo da Malpensa. Due adulti e due bambini volano con non meno di 540 franchi, un anno fa erano 432. Costa di più (31 sterline a famiglia, 34 franchi) anche il viaggio in treno fino a Tenby, meraviglioso porticciolo tra le scogliere del Galles (da non perdere il castello sull’isola e il pesce fritto).

Le destinazioni del nord Europa sono in ripresa, per sfuggire ai «calori» tariffali del Mediterraneo. A Tenby la pensioncina in stile coloniale, sulla strada che porta alla spiaggia, costava 90 sterline a notte un anno fa. Adesso - stesso periodo, stessa camera - sono 95. «Price vary from year to year» i prezzi cambiano, spiega il titolare. L’anno prossimo aumenteranno ancora? «Maybe, who knows».

Prezzi come le maree

Chi può saperlo. Anche dall’altra parte della Manica, in Normandia, le tariffe salgono come la marea che di sera trasforma Mont Saint-Michel in un’isola. Poi scende la mattina presto, e il monte si raggiunge a piedi. Ma non scendono i prezzi dell’albergo sulla spiaggia di Saint Malò dove (terzo esempio) una matrimoniale costava 549 euro per tre notti a luglio scorso, oggi 105 in più. «Peut-etre que l’année dernière c’était moins» spiegano alla reception. «Ca dépend du moment. C’est comca par tout le monde».

L’inflazione è globale. Non le si sfugge nemmeno andando fino al Cairo: il cambio franco-lira egiziana era 1 a 20 a settembre scorso, oggi è 1 a 34. Un hotel cinque stelle a due passi dal Nilo, dai ristoranti galleggianti dove si fuma il narghilé, costava 750 franchi a settimana (due adulti e un neonato). Adesso sono 350 franchi in più. Anche i chiassosi micro-bus che ingorgano il lungofiume proveranno ad alzarvi il prezzo, ma si può sempre contrattare.

«Finita l'era dei last-minute»

Il volo invece - stessi giorni, operatore diverso - costerebbe 136 franchi in più. Del resto la domanda di destinazioni lontane ed esotiche «è comunque in forte ripresa» sottolinea Davide Nettuno di Hotelplan. Giappone, Stati Uniti, Thailandia, Medio Oriente. «La clientela in Ticino come altrove è tornata a pianificare viaggi di lunga percorrenza dopo le limitazioni pandemiche. I numeri sono simili e anche le mete sono le stesse».

Non i prezzi però. «Le compagnie aeree risentono del caro-carburanti e delle imposte sulle emissioni» ricorda Nettuno. Poi c’è la legge della domanda-offerta. «Non tutti i collegamenti sono stati ripristinati e i vettori si riempiono molto più facilmente e molto prima». La conseguenza è che gli sconti last-minute sono sostanzialmente scomparsi. E anche le low-cost come Ryanair e easyJet hanno dovuto ritoccare al rialzo le tariffe su un po’ tutte le tratte.

Non resta che il campeggio

Anche via mare soffiano venti d’inflazione. I traghetti per la Sardegna - terra sempreverde di seconde case ticinesi - hanno registrato aumenti anche del 70-80 per cento l’anno scorso secondo Federconsumatori. Un viaggio Genova-Olbia in auto (due adulti e un bambino, un’auto) era salito da 598 a 984 euro in alta stagione. Quest’anno è sceso a 606 euro, ma resta più alto del 15 per cento rispetto a prima della pandemia. Anche gli autonoleggi in Sardegna hanno «sgonfiato» le tariffe dopo il surriscaldamento dell’anno scorso: una Citroen C1 per una settimana a metà agosto costa 475 franchi, 275 in meno dell’anno scorso. Ma sono le uniche notizie positive. Secondo una stima della Fiavet, associazione mantello del settore turistico, le vacanze in Italia costeranno il 40 per cento in più rispetto a un anno fa. «Le speculazioni non sono escluse - ammette Leonardi di Kuoni - ma ricordiamoci che ci sono stati rincari in tutti i settori nell’ultimo anno. Perché il turismo dovrebbe fare eccezione?»

Purtroppo o per fortuna, i bungalow con veranda nel campeggio del Salento non ci sono più. Costavano 2mila euro a settimana, all inclusive, servizio ottimo. Qualcosa però non andava se quest’anno «per motivi amministrativi» dovranno restare chiusi. L’alternativa sono delle roulotte accessoriate a 1.000 euro a settimana, o il più economico campeggio, spiegano dal resort. Alla fine, per risparmiare l’unico modo sicuro è rinunciare a qualche comfort.

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