Adrenaliniche gare tra bolidi

Il regista Scott Vaugh vanta un solo titolo all?attivo (il film sui Navy Seals Act of Valor), eppure sembra un veterano del cinema d?azione. L?avrà aiutato senz?altro l?esperienza accumulata in qualità di stuntman: quasi vent?anni di carriera in decine di blockbuster. Credenziali che, sommate al successo al botteghino riscosso dal suo primo film, sono bastate per vedersi assegnare la trasposizione sul grande schermo del celebre videogioco Need for Speed. Si tratta della serie di giochi da corsa automobilistiche tra le più prolifiche e redditizie mai prodotte (ben 140 milioni di copie vendute sin dal 1994). Nel film viene ripreso il concetto di base del videogame, ma accostato a personaggi creati ad hoc per la pellicola. L?attore Aaron Paul (reso noto dalla serie TV Breaking Bad) presta il volto al protagonista Tobey Marshall. Quest?ultimo è il miglior pilota in circolazione nel mondo delle corse illegali. Quando finisce in prigione incolpato per un incidente mortale in realtà causato da un suo acerrimo rivale (impersonato da Dominic Cooper), l?unica cosa che cerca è la vendetta. Uscito di prigione, troverà il riscatto e inchioderà il vero colpevole partecipando al «Deleon», una gara creata da un misterioso pilota (interpretato da un brillante Michael Keaton), il cui trofeo è una sorta di «sacro Graal» per i corridori d?auto clandestini. I riferimenti ai classici del passato sono diversi. Nel prologo, i personaggi si recano in un drive-in dove si proietta il «cult» con Steve McQueen Bullit. Ma guardando Need for Speed, il modello di riferimento più immediato che viene in mente è quello della serie di Fast & Furious. Con l?unica differenza che qui la trama è più scarna e si sente la mancanza del carisma e dell?alchimia di figure come Vin Diesel e lo scomparso Paul Walker. Eppure il taciturno asso del volante Tobey, impersonato da un Aaron Paul dal capo chino, un certo fascino ce l?ha.