Copenaghen verrà distrutta all’alba (o The Walking Dead in salsa danese)

Premessa: di zombie in "The Rain" non ce ne sono, ma questo quasi certamente non scoraggerà gli appassionati di cinema post apocalittico. La trama (la riassumeremo all'osso per evitare inutili spoiler) è semplice: si mette a piovere e all'improvviso in Danimarca muoiono tutti. Tutti a parte due fratelli - Simone e Rasmus - che trovano rifugio in un bunker (e sì, anche qualche altro personaggio che diventerà via via più importante con il proseguire della serie).
Sì, in Danimarca. Avete capito bene. Perché lo show (su Netflix dal 30 maggio del 2018) è stato scritto e girato in Danimarca – notevoli le scene che mostrano una Copenaghen distrutta e deserta – ma la produzione (Jannik Tai Mosholt, Esben Toft Jacobsen e Christian Potalivo) ha poco da invidiare alle più celebri produzioni statunitensi o britanniche (anche se chiaramente non siamo ai livelli di 28 giorni dopo di Danny Boyle o dei "classici" di Romero). Per chi adora le atmosfere di The Walking Dead questa serie può rappresentare un'ottima alternativa. C'è un po' meno action, questo è vero, ma è sorprendente come una piccola nazione come la Danimarca (5 milioni di abitanti) sia riuscita a sfornare un altro successo internazionale (Netflix ha già annunciato che si sarà anche una seconda stagione, e il finale della prima lo lascia intendere molto facilmente).
La grande perplessità riguarda la lingua. Affrontare 8 episodi (8 ore) in danese sottotitolato è dura. La versione in inglese è ben fatta ma i produttori hanno - volutamente – lasciato ai personaggi un pesantissimo accento danese. Si consiglia dunque la versione in italiano.