Dalla Svizzera l'hashtag solidale per «portare al mare» Roberto Saviano
Ci sono persone che al mare proprio non ci vanno. In genere è una semplice questione di gusti: «Meglio il fresco della montagna». E poi c'è chi, invece, non può. È questo il caso di Roberto Saviano, scrittore e giornalista italiano divenuto famoso internazionalmente per aver osato parlare di mafia, di quella della città dove è nato e cresciuto, per essere più precisi: Napoli. Saviano al mare non ci può più andare. E non è a causa delle minacce di morte ricevute dal momento della pubblicazione della sua prima opera, Gomorra, con la quale ha raccontato la realtà della camorra. Per badare a quelle "basta" la scorta che lo segue dal 2006. No, l'autore italiano non va al mare per evitare il fiume di odio che ne devirerebbe: «Ma come, ha la scorta e va in vacanza? Fa la bella vita con i soldi dello Stato?». Online, gli odiatori seriali sono pronti a scatenarsi. E quindi nulla: meglio l'autocensura.
Ma online è nata un'iniziativa per portare il mare da Saviano. Un po' come Maometto con la montagna. Come? Con l'hashtag #almareconsaviano. Il 30 luglio, in occasione della Giornata internazionale dell'amicizia, avrà luogo l'evento. Uno al quale potranno partecipare tutti. Come funziona? Semplice: basta scattare una propria foto al mare e pubblicarla taggando il profilo ufficiale di Saviano con l'apposito hashtag. Si invia così un messaggio di solidarietà allo scrittore. A rendere ancora più interessante il progetto è il fatto che sia partito proprio dalla Svizzera. Abbiamo parlato con l'ideatrice, Luna De Biasi.

Storia di un'amicizia
Nata e cresciuta in Ticino, da anni Luna si è trasferita per lavoro a Ginevra. E da tempo segue con interesse quanto Saviano ha da dire: dalle opere scritte alle trasposizioni televisive. «Mi piace definirla una storia di "amicizia"», ci racconta. «Per me lui è semplicemente "Roberto". Così mi riferisco a lui quando ne parlo con la mia famiglia o i miei amici». Una famigliarità non così strana al giorno d'oggi, anzi: «Tramite la presenza sui social è possibile creare una connessione particolare con la persona che si segue». L'interesse per il personaggio ha radici profonde e coincidono con il debutto di Saviano da scrittore: «Ho letto Gomorra non appena pubblicato e visto il film uscito un paio d'anni dopo. Da lì non mi sono più fermata. Ad interessarmi particolarmente è stata la serie da lui presentata nel 2017, Kings of Crime, nella quale presentava (nel corso di una lezione all'università di Bologna) diversi personaggi che nella loro vita avevano preso parte alla criminalità organizzata, italiana o internazionale». E qui il coinvolgimento cresce ancor più. «Mi sono appassionata alla questione. Per quanto quelle di mafia siano sempre storie terribili, terrificanti, Roberto ha un modo di raccontare gli eventi molto diretto e crudo, ma anche vero. E così ci si sente ancora più coinvolti nella narrazione».
L'idea
A chi Saviano lo conosce molto bene, il problema del mare non poteva non saltare all'occhio. «L'anno scorso Roberto ha pubblicato la propria autobiografia in versione graphic novel e tramite quella ho potuto entrare ancora di più nella sua storia, nella sua vita».
E già qui c'era un forte riferimento alla sua vita alternativa, quella prive di minacce, e all'amore per il mare.
Le pagine della graphic novel
«Poi l'ho sentito esprimersi in una serie di interviste televisive o tramite podcast. Roberto parlava spesso del rapporto con gli "hater", delle costanti critiche e del fatto di dover evitare di andare al mare, anche solo per un giorno». Un fatto insopportabile. «Ogni volta che glielo sentivo dire, pensavo che invece una giornata al mare se la meritasse. Che fosse suo diritto godersi una camminata sulla spiaggia, guardare le onde, fare tutto ciò che gli piace senza pensare alle critiche che arriverebbero. Perciò mi sono chiesta: come fargli arrivare questo mio pensiero? Come fargli capire che in mezzo a tutti gli hater ci sono anche persone che gli augurerebbero di potersi vivere qualche giorno sulla sabbia in tranquillità?».
Le idee, inizialmente, erano diverse. «All'inizio, presa dall'entusiasmo, ho pensato di proporre un grande evento che portasse fisicamente tutti i fan al mare insieme a lui. Ma era qualcosa di irrealistico. Quindi sono arrivata a una nuova idea: spostare tutto ciò sui social (dato che Roberto è molto attivo in particolare su Instagram) e creare un giorno preciso in cui tutte le persone che lo desiderano possono fargli arrivare, tramite un pensiero e foto scattate al mare, un messaggio di solidarietà. Uno che faccia capire: "Non solo sarei felice che riuscissi ad andare al mare, ma verrei volentieri insieme a te"». Così è nato l'hashtag #almareconsaviano. «È un metodo classico che funziona con tutti le piattaforme social e applicabile a ogni messaggio, foto, video. È un modo per riunire tutti i messaggi e farglieli avere».
Ma diffondere da soli un hashtag e farlo divenire virale non è cosa semplice, da "comune" cittadino. Per questo Luna ha pensato di prendere contatto con Saviano stesso e fargli sapere dell'iniziativa così che, rilanciando lui stesso l'hashtag, raggiungesse più rapidamente i suoi follower (quasi 1 milione) e andando pure oltre, se possibile. Ma per quanto lo scrittore dedichi dei tempo ai suoi fan (su Instagram, ad esempio, risponde saltuariamente ad alcune domande in sessioni di Q&A), raggiungerlo può non essere evidente. «Ho cercato di passare dai canali ufficiali, scrivendo mail ovunque». Ma nulla, nessuna risposta. Passano i mesi, finché a giugno non arriva la svolta: «Su Instagram ha risposto durante una sessione di Q&A alla mia domanda: "Sei pronto per #almareconsaviano?". Ha ripostato la mia domanda chiedendosi incuriosito di cosa si trattasse e dicendo ancora come gli sarebbe piaciuto effettivamente andare in spiaggia. "Chissà, magari un giorno"». Ma Luna non si è data per vinta: «Nei giorni seguenti sono venuta a sapere che avrebbe partecipato, a Ivrea (vicino a Torino, ndr), a un evento di presentazione dei suoi libri. Abitando non troppo lontano, a Ginevra, mi sono detta: "Andiamoci"». Qui, ci spiega Luna, Saviano ha presentato il suo ultimo libro (Solo è il coraggio, ndr) e al termine della conferenza si è prestato per la fase "firma-copie". È in questo momento che la giovane è riuscita finalmente a parlare con l'autore e a presentargli il suo progetto: un'idea che il 42.enne ha deciso di abbracciare.
Il resto è storia.

Ma perché proprio il 30 luglio? «La scelta è avvenuta un po' per caso e un po' per fortuna. Ovviamente l'idea era fissare un giorno in piena estate, così che foto e video inviati fossero il più possibile "freschi". Curiosando sul calendario, mi sono resa conto che il 30 luglio è proprio la giornata internazionale dell'amicizia promossa dall'ONU. Un giorno in cui si celebra la solidarietà fra persone e popoli. Cascava di sabato: era il momento perfetto per proporre l'evento».
E allora, perché no? Andiamo #almareconsaviano.
