La "Terza guerra mondiale" sbarca a Lugano

Giovedì in concerto allo studio Foce ci saranno gli Zen Circus, per presentare il loro nono disco - "Saranno due ore di festa"
Gli Zen Circus. Da sinistra Andrea Appino (voce e chitarra), Massimiliano "Ufo" Schiavelli (basso) e Karim Qqru (batteria)
Federico Storni
30.03.2017 06:00

LUGANO - Gli Zen Circus, che da 18 anni e 9 dischi (più un EP) portano in giro per l'Italia la loro commistione di folk, punk e moderno cantautorato (prima in inglese, ora in italiano), hanno di recente festeggiato la maggiore età con "La terza guerra mondiale", pubblicato a fine settembre e subito balzato nella top-10 delle classifiche italiane. Ne è seguito un tour per tutta Italia capace di riempire le sale (diversi i tutto esaurito) che approderà stasera a Lugano, allo Studio Foce (si inizia alle 21.30). Ne abbiamo parlato con il bassista, Massimiliano "Ufo" Schiavelli (completano la formazione Andrea Appino, voce e chitarra, e Karim Qqru, batteria).

Il concerto è una parte fondamentale del "circo Zen", cosa aspettarsi?

"Noi la vediamo più come una festa, e ora lo spettacolo è cresciuto e dura circa due ore. L'ultimo album lo facciamo quasi tutto, poi ci abbiamo aggiunto giustamente altre canzoni del passato, e un chitarrista, il maestro Francesco Pellegrini: una scelta felicissima".Lugano è una tappa che manca raramente nei vostri tour.

"Abbiamo sempre trovato un clima ospitale e persone in gamba con cui lavorare. Vai che ti rivai, son quei posti a cui ti affezioni: come la Valtellina, un'altra isola insospettabile in cui andiamo sempre volentieri. Poi Lugano per me che sono toscano è un ambiente esotico. Siamo sprovvisti di laghi e questo ambiente lacustre è affascinante, quasi magico. L'unica cosa che noto è che sta perdendo storicità: aveva un che di vintage che ora sta sparendo, e non so se sia un bene".

L'intervista completa in edicola su Extra.

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