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Elisa, la regina di Castelgrande

Pieno di folla ed entusiasmo alle stelle per il concerto della cantante friulana che ha chiuso l'edizione 2022 di Castle on Air
© Instagram (Elisa Toffoli)
Mauro Rossi
01.08.2022 11:24

Ogni castello che si rispetti ha la sua corte. E ogni corte la sua regina. Che nel caso del Castelgrande di Bellinzona non può non essere la 44.enne cantante Elisa Toffoli da Monfalcone che domenica 31 luglio, ha chiuso l’edizione 2022 di Castle on air con un’esibizione con la quale ha rinsaldato un legame con la capitale ticinese che dura ormai da un quarto di secolo. Da quando ragazzina ancora un po’ impacciata ma in possesso di quelle doti interpretative poi divenute un tratto fondamentale della sua carriera, presentò le canzoni del suo album d’esordio Pipes & Flowers sul palco del Rock Kingdom. Da allora molta acqua è passata sotto i ponti, la sua carriera è decollata, magari non su quel piano internazionale su cui puntava fortemente agli inizi, ma in misura tale da fare di lei una delle principesse del pop italiano, che con Bellinzona ha sempre mantenuto uno straordinario feeling, testimoniato dal grande affetto con cui è stata accolta anche domenica sera.

Il suo ritorno sullo stage sopracenerino, è stato salutato da un’importante cornice di pubblico (la più ampia dell’interna rassegna) che l’ha accompagnata, sostenuta, incitata, applaudita dal primo all’ultimo istante della sua intensa esibizione cantando con lei a squarciagola tutte le canzoni di una scaletta che, come anticipato dalla stessa artista, ha sviscerato i vari aspetti della sua personalità artistica.

Accompagnata sulla scena da una vivacissima band di dieci elementi all’interno della quale spicca un imponente impianto vocale composto da ben cinque voci femminili, Elisa ha infatti spaziato da quelle atmosfere tinte di R&B e di soul che – giudizio strettamente personale di chi scrive – meglio valorizzano la sua timbrica, a quelle sonorità più contemporanee e “giovani” con le quali nelle ultime stagioni ha avviato un proficuo interscambio con alcune delle personalità emergenti della scena italica, dal rock di impronta “brit” dei suoi inizi a quel genere che il suo pubblico dimostra maggiormente di apprezzare: quelle dolci ed eleganti ballate, intrise di cantautorato, attorno alle quali ha costruito la sua notorietà e che, già sin dai primi accordi hanno scatenato il pubblico bellinzonese trasformando il concerto in un gigantesco, festoso e appassionato karaoke assecondato e addirittura stimolato da un’Elisa che non ha nascosto la sua gioia per l’appassionante simbiosi creatasi con la platea.

Nel bel mezzo di queste oltre due intense ore (iniziatesi con le spumeggianti Let me e Snow’s rolling, concluse con un’acustica Broken e la “liguabuiana” A modo tuo e all’interno delle quali Elisa ha passato in rassegna il meglio del suo repertorio, eccezion fatta per gli ultimi e più recenti “tormentoni/featuring” che forse lei stessa considera più come dei divertissement che canzoni da condividere con il pubblico) anche un paio di momenti particolarmente significativi: un video messaggio del Dalai Lama su quei temi ecologici di cui Elisa si è fatta testimonial con questo suo tour, e una personalissima versione del celebre Hallelujah di Leonard Cohen con cui ha ribadito di essere, in un panorama contemporaneo in cui l’aspetto canoro spesso è considerato un optional, un luminoso faro da seguire. 

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