Serie tv

I primi 50 anni di HBO

Era l'8 novembre del 1972 quando, negli Stati Uniti, si accendeva il primo canale via cavo a pagamento nella storia della televisione americana – Il video celebrativo
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Marcello Pelizzari
21.09.2022 20:30

Sono (quasi) passati cinquant’anni. Era l’8 novembre del 1972 quando, negli Stati Uniti, si accendeva HBO. Home Box Office, o se preferite il primo canale via cavo a pagamento nella storia della televisione statunitense. Buon compleanno, già. In vista del traguardo, importantissimo, il canale ha condiviso sui social un video celebrativo nel quale vengono ricordati questi lunghi, lunghissimi 50 years of firsts, 50 anni di prime volte. Nel senso di visioni. Sport, cinema, serie tv.

HBO, in effetti, ha battuto svariati record e, ancora, aperto nuove frontiere. Nello specifico, si può affermare con un certo grado di precisione che il network abbia inventato il concetto moderno di serialità, alzando la qualità del piccolo schermo al punto da avvicinarla a quella cinematografica. Non a caso, il responsabile dei contenuti, Casey Bloys, ha spiegato che l’eredità di HBO è «quella di raccontare storie rivoluzionarie». E ancora: «Celebriamo il lavoro di chi ha innalzato il livello dell’esperienza di intrattenimento ma guardiamo anche avanti al nostro futuro». Home Box Office, con quel nome, ha voluto trasmettere un chiaro segnale: il servizio sarebbe stato una sorta di «biglietto» per film ed eventi. Da gustare nel salotto di casa, in tutta comodità. Iconica

Un po' di nomi

Nel video, beh, sono elencati tutti i primati e i titoli di successo che hanno fatto la storia del canale, oltreché della televisione a stelle e strisce. Gli incontri di hockey, quelli di pugilato con – in particolare – Ali contro Frazier nelle Filippine nel 1975, ribattezzato Thrilla in Manila. Poi la stand-up comedy con i talenti più innovativi e irriverenti, piccole, grandi rivoluzioni fra cui Sex and the City, I Soprano, l’immancabile e immarcescibile The Wire, il sofisticato Big Little Lies. Poi, va da sé, Game of Thrones e il suo prequel-erede, House of the Dragon, come pure Succession, seguitissimo e premiatissimo.

HBO Max

Nel video, ovviamente, non sono mancati gli accenni al futuro e alle prossime, attesissime produzioni, come la serie tratta dalla saga di videogame The Last of Us, di cui ci aveva parlato, in parte, Paolo Paglianti. Nelle prossime settimane, in vista appunto dell’8 novembre, HBO cercherà sempre di più il coinvolgimento del suo pubblico pescando a piene mani dal catalogo storico e proponendo varie iniziative.

Il momento, invero, è delicato: il lancio a livello globale del servizio streaming HBO Max, con l’obiettivo di raggiungere 190 Paesi entro il 2026, sta dando qualche grattacapo ai dirigenti. Si vocifera, altresì, che Warner Bros. Discovery potrebbe vendere HBO a Comcast Universal.

Nell’attesa, meglio festeggiare. A proposito di attesa, HBO Max non arriverà tanto presto né in Italia né in Svizzera. Fino al 2025, per la Penisola, complice un accordo per la distribuzione dei contenuti fra la stessa HBO e Sky siglato nel 2019. Quando il canale, evidentemente, non credeva ancora abbastanza nelle potenzialità dello streaming.

La musica

Se HBO, oggi, è quello che è, un network-icona, è anche perché ogni sua serie è preceduta da sigle sontuose e ricercate. Un controsenso, quasi, nell'epoca dello skip o, italianizzando il tutto, del «saltare l'intro» e passare direttamente all'episodio. Una ricercatezza e un'eccellenza figlie, manco a dirlo, delle scelte strategiche. Come affidare le colonne sonore a compositori fidati: Ramin Djawadi (Westworld), o T Bone Burnett (True Detective). La musica, insomma, tanto quella della sigla iniziale quanto la colonna sonora, deve assecondare la storia, accompagnarla, riassumerla. Elevarla, anche. In perfetto stile HBO.