Un finale travolgente per le Bellinzona Blues Sessions

Archiviata la 4. edizione con Mamou Blues, Mud Morganfield e Sugaray Rayford
La serata conclusiva delle Bellinzona Blues Sessions
Red. Online
24.06.2018 06:02

BELLINZONA - Dalla tradizione, al blues di Chicago, per finire  con una miscela travolgente di soul blues e funk. La terza e conclusiva serata delle Bellinzona Blues Sessions, sabato, ha infiammato piazza Governo con tre concerti da ricordare. In apertura Mamou Blues, il progetto che vede coinvolti Alvin Youngblood Hart, Corey Harris e Cedric Watson, da sempre legati alle radici più terrigne del blues alle quali i tre porgono omaggio sottolineando in particolar modo le variazioni creole e acustiche di questa musica. Poi sul palco delle Sessions, ecco un figlio d'arte, ovvero Mud Morgenfield, il primogenito di una vera e propria icona del blues, il leggendario Muddy Waters.

Un tributo alla musica che ha nel sangue, quello di Mud, ossia a quella del padre che per molti è diventata sinonimo del blues più classico. Un concerto solido, che ha convinto e divertito il folto pubblico, in esclusiva europea così come i Momou Blues, per le Bellinzona Blues Sessions. E per concludere una band strepitosa guidata da un frontman imponente e travolgente: Sugaray Rayford. A lui il compito di far ballare la piazza fino alle prime ore del mattino, con una energia straripante. D'altra parte è proprio lui a cogliere immediatamente lo spirito che la manifestazione gratuita organizzata da Coopaso ha fin dai suoi esordi e che ha saputo brillantemente rinnovare anche quest'anno: "This is not a concert, This is a party", "Questo non è un concerto, è una festa". E festa è stata.